Ira – Arne Dahl
Marsilio propone, con la traduzione di Carmen Giorgetti Cima, Ira di Arne Dahl, secondo romanzo della serie Op-Cop, pubblicato in originale nel 2011 con il titolo Hela havet stormar.
Ecco quindi che accanto alla più nota serie del gruppo A, che abbiamo incontrato nuovamente poco tempo fa con Come un sigillo per il tuo cuore, il bravo autore svedese ci propone thriller con un respiro più internazionale, che non mancano comunque di offrire gli ormai consueti spunti di riflessione su varie problematiche sociali e politiche.
Il gruppo Op-Cop è una unità operativa segreta costituita dall’Interpol, con sede all’Aja e si occupa di crimini internazionali e i fan di questo scrittore ricorderanno ancora bene il precedente Brama, sempre pubblicato da Marsilio nel 2014.
Andiamo a scoprire i segreti di Ira:
Il caso è sempre la spiegazione meno probabile e gli agenti del Gruppo Op-Cop non credo alle coincidenze.
Eppure, almeno inizialmente, tre morti di personaggi di spicco della criminalità internazionale sembrano legate solo dal caso: Belgio, Svezia e Italia sono molto distanti fra loro così come appaiono slegati i modus operandi e i tre target.Prima un famoso chirurgo plastico si impicca nella sua villa a Charleroi, quindi, pochi giorni dopo, un importante trafficante d’armi albanese viene liquidato in un locale di terz’ordine e infine sull’isola di Capraia viene ritrovato il cadavere, orribilmente mutilato, di un politico di rilievo.
Cosa collega questi tre episodi? Paul Hjelm e il suo Gruppo Op-Cop cominciano a indagare e lentamente scoprono una complessa ragnatela internazionale che mischia terrorismo, criminalità e ricerca scientifica deviata, un piano a cui bisogna assolutamente porre termine.
Arne Dahl ha una scrittura classica, uno stile molto pulito e semplice che però non determina alcuna rinuncia alla profondità e, pur non mancando gli esempi di autori che sanno coniugare grande azione e suspense a un buon livello di critica sociale, ecco che Dahl riesce a spiccare nel gruppo aggiungendo al mix anche una certa dose di ironia che non è facile trovare nel genere.
Nel caso di Ira poi emerge anche un altro ottimo aspetto di questo scrittore, ovvero la sua capacità di riflettere sulla Storia, sia per quanto è accaduto nel secolo scorso in occasione di alcuni terribili “esperimenti scientifici” sia per quel che è accaduto in letteratura, da una certa Mary Shelley in poi.
Isole trasformate in prigioni al servizio di una scienza che troppo spesso diventa indifferente alla morale e persegue fini indicibili: non cominciate a leggere Ira impreparati!
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