Il mistero della pittrice ribelle – Chiara Montani
Nel 2021 Garzanti ha dato alle stampe Il mistero della pittrice ribelle, bellissimo thriller storico che costituisce l’esordio nella narrativa di Chiara Montani. Ne parliamo oggi al Thriller Café.
Roma, estate 1458. Il celebre pittore Piero della Francesca sta lavorando alacremente ad un quadro commissionatogli dal suo Magister, il Cardinale Bessarione, quando una strana lettera lo induce a sospendere il lavoro per recarsi d’urgenza nella città dove non avrebbe mai voluto tornare, Firenze. La missiva, accompagnata da un cifrario, sembra arrivare dal suo amico Domenico Veneziano, anche lui pittore e adepto del gruppo di Bessarione, che sembra trovarsi in gravi ambasce ed aver bisogno di lui. Quando giunge in città, però, Piero scopre che la lettera è falsa. Chi l’ha attirato lì e perché? Anche se volesse, Piero non può neppure andarsene, bloccato da una serie di gravi accadimenti, alcuni dei quali riguardano lui e il suo amico Domenico. Un banchiere viene infatti ritrovato barbaramente ucciso e sin da subito viene accusato dell’omicidio proprio il Veneziano. Da questo momento in poi una concatenazione di eventi tanto drammatici quanto sorprendenti terrà molto impegnato il geniale artista nonché Lavinia, la giovane nipote di Domenico appassionatissima d’arte. Sarà proprio la ragazza a raccontarci questa storia con il giusto pathos e gran dovizia di particolari. Quali segreti si celano dietro tanta arte e tanta bellezza? Quali oscure vicende hanno portato alla terribile sequenza di violenza e morte che rischia di travolgere i due artisti? Geniale, estremamente razionale, acuto, colto e perspicace, Piero non può non indagare: vuole vederci chiaro. Lavinia, dal canto suo, curiosa ed intrepida, non accetterà di farsi da parte: vuole sapere, capire, quindi farà di tutto per affiancarlo nelle sue indagini.
“Il mistero della pittrice ribelle” è un thriller storico avvincente che riesce a tenere col fiato sospeso e a sorprendere fino all’ultima pagina. Parla d’arte e di una delle figure più enigmatiche della storia dell’arte, Piero Della Francesca, ma parla anche della condizione femminile nel Quattrocento che, fra le altre cose, impediva alle donne persino di decidere del proprio futuro, di dedicarsi all’arte, alla bellezza, alle loro passioni. Lo testimonia proprio Lavinia, questa giovane donna tenace ed intelligente a cui non potrete non affezionarvi, alla quale è affidato il racconto di questa drammatica e coinvolgente storia.
“Non avevo potuto evitare di cedere a quell’impulso. Nel ruotare lo stelo d’argento con la mia mano maldestra, giocando sulla pressione per ottenere tratti dapprima lievi come sussurri, poi più calcati e assertivi, avevo già intuito le infinite possibilità di quel linguaggio e mi ero lasciata catturare dall’esaltante potere della creazione. Una sensazione tanto più spiazzante in quanto sapevo bene che si trattava di un piacere proibito, qualcosa che per una donna era considerato sconveniente, inappropriato. Anzi, del tutto inconcepibile.”
Non da ultimo, il romanzo ci offre inoltre uno spaccato della situazione politica e culturale dell’epoca, soffermandosi sull’ambiguo ruolo della Chiesa con i suoi intrighi, sulle contese tra artisti, mecenati e collezionisti a vario titolo… Un libro davvero ben scritto, seppure con un linguaggio talvolta abbastanza tecnico, che tuttavia si lascia leggere e cattura. La scrittura della Montani è ricercata, sì, ma non trascura la bellezza della parola oltre a quella dei luoghi che descrive: con competenza ci fa infatti entrare dentro la Storia, facendoci rivivere i luoghi, le ambientazioni, le sensazioni e i problemi di chi viveva davvero quel tempo. È probabilmente questo uno dei pregi più grandi di questa serie, insieme al fatto che ci offre un punto di vista nuovo ed estremamente interessante sul mondo dell’arte.
L’autrice, Chiara Montani, è architetto, ha lavorato nel campo del design, della grafica e dell’arte, esplorando varie tecniche e materiali, e partecipando a esposizioni in Italia e all’estero. Specializzata in arteterapia, conduce da anni atelier sulle potenzialità terapeutiche del processo creativo. Dopo “Il mistero della pittrice ribelle“, il suo romanzo d’esordio, torna a far rivivere i suoi protagonisti nel suo secondo, bellissimo thriller storico, La ritrattista.
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