Il lupo nell’abbazia – Marcello Simoni
La recensione che proponiamo oggi é di un autore che non ha bisogno certo di presentazioni. Marcello Simoni torna nelle librerie italiane con il suo nuovo giallo storico dal titolo Il lupo nell’abbazia, per Mondadori Editore. Il romanzo, “breve ma intenso” direbbe qualcuno, è l’ennesima prova superata dal Simoni, miglior penna contemporanea nell’universo del giallo medievale che, dopo la Trilogia del Mercante di Libri, la saga del Codex Millenarius e quella dell’Abate nero e tanti altri romanzi, torna nel Medioevo ma questa volta scavalca l’anno Mille a ritroso per approdare nell’Annus Domini 832, epoca finora inesplorata nei suoi romanzi, a differenza che nei suoi stimatissimi saggi storici.
L’ambientazione è l’abbazia benedettina di Fulda, nella Germania di Ludovico il Pio, durante la peggior bufera di neve che la gente ricordi, che costringerà un plotone di armigeri a sostare presso l’abbazia in attesa di un miglioramento climatico prima di procedere il loro viaggio. Tra enigmi, passaggi segreti, misteri celati, orsi e lupi mostruosi, quattro giovani frati, curiosi e spericolati, cercheranno di far luce sull’atroce delitto di un confratello.
Mistero, suspense, colpi di scena sono ormai ingredienti ben assemblati nei romanzi di Marcello Simoni, capace ancora una volta di strabiliare con una trama intricata ma ben congegnata, condita con tutta una serie di elementi di carattere superstizioso che appartengono a quell’epoca in cui aleggia ancora il fantasma di Carlo Magno così come quei culti pagani che riportano alla mente antichi riti e consolidate credenze, prima fra tutte quella del licantropo.
In definitiva, il nuovo romanzo non sconvolge il lettore, quanto piuttosto gli regala la garanzia di un bel libro, ben scritto, ben strutturato e come al solito impeccabile dal punto di vista di credibilità storia.
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