L’estate è ormai un ricordo sfocato, ma con il romanzo che presentiamo oggi al Thriller Café vi tele-trasporteremo direttamente in Puglia, nella magia del Salento. Dimenticatevi però la musica reggaeton e le spiagge affollate, perché “Il libro delle cose nascoste” di Francesco Dimitri, edito da Longanesi, è una storia a tinte cupe, in bilico tra il thriller e il folk horror.

C’è un patto: ritrovarsi ogni anno a Casalfranco, un remoto paesino sulla costa salentina. E ci sono quattro amici che da vent’anni lo onorano. Vent’anni sono tanti: gli adolescenti che hanno fatto il patto sono cambiati, sono diventati uomini. C’è Mauro, che ha abbandonato la chitarra e i sogni di rock ‘n’ roll per abbracciare il Codice Civile e una vita agiata da avvocato. C’è Fabio, che il suo sogno di diventare fotografo l’ha realizzato e se ne è andato a Londra. C’è Tony, che ora è medico e non deve più nascondere la sua omosessualità. E infine c’è Arturo. Art è intelligente, eclettico e carismatico, ma ha scelto di buttare alle ortiche il suo futuro e si è rinchiuso nella vecchia casa dei suoi genitori, tra pile di libri e piante di marijuana.

Quest’anno, Art non si presenta all’appuntamento. Gli altri tre, preoccupati, lo cercano e comincia così un’indagine sospesa tra presente e passato, tra amicizia e tradimento, tra adolescenza ed età adulta. Fatti antichi, apparentemente dimenticati, assumeranno una nuova e inattesa importanza.

È stato davvero un piacere ritrovare Francesco Dimitri tra gli scaffali della libreria. Nel lontano 2007 avevo letto e apprezzato il suo primo romanzo, “La ragazza dei miei sogni”, pubblicato con Gargoyle, una gloriosa casa editrice horror italiana che purtroppo non esiste più. Mi sembra sia invecchiato bene: oggi scrive in inglese (quella pubblicata da Longanesi è una traduzione dell’opera) e la sua prosa ha mantenuto intatto il suo fascino. Un fascino liminale, perché “Il libro delle cose nascoste” è senz’altro un thriller, ma è anche qualcosa di diverso: ci sono, sullo sfondo, la Sacra Corona Unita e intrighi mafiosi, una storia d’amore complicata, elementi horror e soprannaturali, ma soprattutto c’è il folklore. In mezzo alle pagine, che scorrono veramente bene, emerge una Puglia tradizionale, fatta di tarante, di danze delle spade rischiarate dalle fiamme, di santi e di misteri che a malapena si lasciano spiegare dalla razionalità. La ricerca dell’amico scomparso, la soluzione del mistero, si evolve in un mistero ulteriore e insondabile.

Il libro delle cose nascoste” di Francesco Dimitri, quindi, è una lettura scorrevole e non priva di sorprese, si destreggia tra generi diversi e non delude. L’ambientazione pugliese convince, anche se forse l’autore si dilunga su aspetti che sono abbastanza scontati per il lettore italiano, ma forse lo sono meno per quello inglese, al quale la storia è originariamente indirizzata. Mentre leggevo mi è venuto in mente un altro grande autore pugliese, Omar Di Monopoli, che ha saputo declinare la Puglia in una chiave letteraria estremamente vivida e violenta.

Per chi volesse approfondire il tema del folklore, invece, consiglio “L’almanacco dell’orrore popolare. Folk horror e immaginario italiano” a cura di Fabio Camilletti e Fabrizio Foni, un’interessante antologia di saggi che esplorano lo straordinario repertorio delle leggende italiane.

Buona lettura!

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Il libro delle cose nascoste
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Il libro delle cose nascoste
  • Dimitri, Francesco (Autore)

Articolo protocollato da Gian Mario Mollar

Classe 1982, laureato in filosofia, Gian Mario Mollar è da sempre un lettore onnivoro e appassionato. Collabora con siti e riviste di ambito western e di recente ha pubblicato I misteri del Far West per le Edizioni il Punto d’Incontro. Lavora nell’ambito dei veicoli storici e, quando non legge, pesca o arranca su sentieri di montagna.

Gian Mario Mollar ha scritto 96 articoli: