Davvero nella polizia parigina della prima metà dell’Ottocento c’era un Ufficio degli Affari Occulti? Certamente no, ma avrebbe potuto, forse dovuto esserci, perché la metropoli multiforme, in cui tutto può accadere, che ci hanno tramandato grandi autori come Victor Hugo (I miserabili) o Eugene Sue (I misteri di Parigi), la Parigi che più tardi sarà di monsieur Landru e di Fantomas, è un universo occulto essa stessa. Comunque Fouassier questo misterioso ufficio l’ha immaginato – questo è già il secondo romanzo che gli dedica – e l’invenzione risulta quanto mai affascinante, come lo è la figura dell’ispettore Valentine Verne, che di questo strano Ufficio è il capo: giovane, bello, elegantissimo, un dandy lo definisce lo stesso Fouassier. Ignoriamo se la parziale omonimia con il grande Jules autore de “Il giro del mondo in ottanta giorni” e tanti altri celebri libri di avventure sia voluta, ma supponiamo di sì, perché anche Valentine ci conduce in eccitanti avventure, sia pur di genere thriller con accentuate sfumature horror. Del resto lungo il romanzo appariranno, sia pur in un ruolo di contorno, altri famosi personaggi realmente esistiti come Louis Daguerre, il padre dell’arte fotografica o i grandi scrittori Theophile Gautier e Alfred Musset. Calati nei risvolti della trama per rappresentare fedelmente il clima culturale e intellettuale della Francia dell’epoca.

 Ma cosa fanno agli affari “Affari Occulti”? Si occupano dei crimini più misteriosi, quelli che sembrano non appartenere all’ordinario quotidiano, alle logiche del reale, ma affondano le proprie radici nel mondo delle ombre, del sovrannaturale, dell’occultismo, appunto. Non si tratta di una sezione ufficialmente riconosciuta (come potrebbe esserlo?), esiste di fatto e funziona.

Questo romanzo si snoda lungo due diverse linee narrative – che forse ad un tratto potranno ricongiungersi. Da tempo Valentine è sulle tracce del Vicario, un crudele criminale, assassino di bambini, che tende a operare sotto le mentite (?) spoglie di un  chierico che risulterebbe morto da tempo. Questo è il plot che discende dal precedente romanzo di Fouassier. Ma ad un certo punto Verne, anche se malvolentieri, è costretto ad occuoparsi d’altro: il fatto è che la sua indagine sul Vicario ristagna e già cominciano a girare inquietanti voci circa una possibile soppressione del suo Ufficio: le risorse economiche per la Polizia scarseggiano e se non arrivano risultati… Per questo il giovane decide di impegnarsi in un nuovo caso – indubbiamente di sua competenza – che, riguardando una ricca e aristocratica famiglia, se risolto, darebbe lustro e nuova spinta agli “Affari Occulti”.  

Madame Melanie d’Orval è la moglie dell’anziano magnate Ferdinand. Di recente la coppia è stata colpita da una tragedia, la morte della loro figlia adolescente per un male fulminante e inspiegabile. Ferdinand d’Orval ne è rimasto talmente scosso da cadere in una profonda depressione che sta mettendo a dura prova le sua stessa lucidità mentale. Come un avvoltoio, il sedicente medium Paul Oblanoff è piombato sul disperato genitore, persuadendolo che potrebbe riuscire, tramite lo spiritismo, a metterlo in contatto con la sua defunta creatura. Madame Melanie è convinta che Oblanoff sia un impostore, desideroso solo di arraffare denaro dal marito, e prega Verne di intrufolarsi in una delle sue presunte sedute spiritiche per svelarne i trucchi e sbugiardarlo.  

La mente di Valentin è sempre concentrata sul Vicario, ma decide di andare in soccorso dei d’Orval per salvare il suo ufficio.

Non è il caso di rivelare il tortuoso percorso che porterà l’ispettore non solo a smascherare il finto medium, ma anche a fare nuova luce sul terribile Vicario. Con questo suo secondo romanzo, Eric Fouassier, classe 1963, docente universitario, conferma due doti che lo rendono senz’altro uno scrittore fra i più interessanti della scena letteraria francese di oggi: una fantasia straordinaria, a tratti spericolata, e una capacità di aderenza storica al contesto scelto (inizi IX secolo), qualità, quest’ultima, abbastanza sorprendente, considerando che Eric non è uno storico, ma si occupa di farmacologia.  

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Articolo protocollato da Fausto Tanzarella

Fausto Tanzarella è nato a Taranto nel 1951, dal 1975 vive a Siena; laureato in giurisprudenza ha lavorato nei servizi legali di un istituto di credito. Editore, pubblicista e scrittore, è autore di una serie di romanzi gialli ambientati nella Siena del XIV secolo: “I giorni del corvo” 2009; “Un’ombra nera”, 2011; “Il codice dei corpi”, 2015; “Affresco” 2017 e da ultimo, nel novembre 2021, “Prigionieri del sangue”; tutti editi dalla Pascal Editrice. Tanzarella ha pubblicato anche due gialli di ambientazione moderna: “Via delle Vergini” (Mauro Pagliai editore) con il quale è risultato finalista nel premio letterario “Garfagnana in giallo” 2014 e il “Il cerchio del fantasma”, Oakmond Publishing, 2018.

Fausto Tanzarella ha scritto 56 articoli: