il diario della signoraIl mistero di una strage dimenticata è al centro del nuovo libro di Liaty Pisani, intitolato Il diario della signora.
Nel 1943, sulle rive del Lago Maggiore, una squadra di SS ammazzò gli ebrei che soggiornavano nel Grand Hotel Meina: la storia dimenticò l’episodio, fino a oggi, quando una lettera anonima vola da Milano a New York, al pittore Frank Veronese, che nelle sue opere testimonia scandali e drammi del presente. L’artista vuole saperne di più e chiede aiuto a Giorgio Zevi, lo scrittore tornato da Auschwitz nel 1945 e che ha fatto della denuncia del nazismo la sua ragione di vita. La lettera parla di un diario: scoprire dove si trovi e quale segreto celi, costringerà i due uomini a una corsa contro il tempo per cercare di sopravvivere e portare alla luce la verità.

Di questo romanzo, da poco uscito per TEA, ThrillerCafe vi propone oggi l’incipit:

Lo scrittore socchiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal dondolìo dell’Eurostar. Oltre il vetro, le piante sulla massicciata fuggivano veloci, simili a un tunnel di foglie colorate.
Giorgio Zevi nono amava il treno, ma in quel caso era il mezzo di trasporto migliore: da Milano a Trento in poco meno di quattro ore, con un solo cambio a Verona.
Alcuni giorni prima, quando aveva detto a suo figlio che avrebbe partecipato al Congresso di Trento, Aldo lo aveva guardato sorpreso; poi, con molto tatto, si era offerto di accompagnarlo in auto. Zevi aveva settantotto anni, anche se nei suoi momenti migliori ne dimostrava dieci di meno. Ma suo figlio si preoccupava sempre per lui.
Sulle labbra dello scrittore, si disegnò un sorriso. Apprezzava quelle premure, ma non gli piaceva essere considerato un vecchio, anche se lo era. I figli, compresi i migliori, spesso trattano i genitori anziani come se il trascorrere degli anni li rendesse, giorno dopo giorno, sempre più inadeguati alla vita. E forse era davvero così, perché i tempi erano oscuri e lui stanco. Stanco, ma non rimbambito…

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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