Il confine del silenzioThe Accident, romanzo d’esordio di C.L. Taylor esce quest’anno in Italia per Longanesi col titolo Il confine del silenzio, nella versione tradotta da Elisa Banfi. Nel Regno Unito il libro ha riscontrato un notevole successo nelle vendite e ora inizia a essere pubblicato in diversi paesi europei.

Non stupisce il favore del pubblico e non meraviglierebbe scoprire che sia dovuto in gran parte al passaparola. La scrittura della Taylor, abilmente riprodotta dalla Banfi, cattura il lettore e lo tiene sospeso come in apnea per tutte le oltre duecento pagine che compongono il testo.  Una capacità che è propria del grande Wulf Dorn e che si ritrova in pochi altri autori.

Quella sensazione di essere spiati, controllati, di essere in costante pericolo, al pari dei protagonisti delle vicende che si stanno leggendo. La paura che ti assale ogni volta che apri il libro e ricominci dal punto in cui avevi lasciato, una paura che ti tiene incollato alla sedia e ti fa credere che l’unico modo di sconfiggerla sia andare fino in fondo nella lettura, scoprire il mistero e mettersi in salvo, come i personaggi.

Ma è sul finale che Il confine del silenzio delude un po’: troppo scontato, con una struttura troppo studiata e trasparente, a tratti anche prevedibile.

Il registro narrativo si articola su due livelli temporali: il presente, con la narrazione delle vicende in corso di svolgimento, e il passato, quando Sue ricorda i suoi trascorsi giovanili rivissuti attraverso le pagine di un diario. Donna emotivamente instabile e insicura al capezzale di sua figlia, in coma da settimane, Sue ritrova il coraggio di combattere perdendo la lucidità e, mentre il marito crede stia avendo un’altra delle sue ‘crisi’, riesce a mettere in salvo la vita di Charlotte, di Brian e la propria. A morire sarà il cattivo, per una serie di coincidenze e casi fortuiti mentre fino a quel punto ogni frase e ogni azione erano state ponderate e premeditate fino all’inverosimile. Esattamente come era accaduto venti anni prima, quando in piena confusione mentale Sue era riuscita a salvarsi e, liberandosi di ‘pesi e ricordi’, a ricominciare.

«Forte? Non avrei potuto essere più debole. Avevo passato due anni della mia vita con un mostro, a farmi torturare da un odio mascherato da amore.»

Provata e combattuta riesce comunque a ripartire, lontano, e col tempo imparerà di nuovo ad amare. Si scoprirà poi che vittima della furia assassina indirizzata a lei è stata un’altra donna, una prostituta, e la storia stava per ripetersi anche venti anni dopo, con Keisha.

I temi e gli argomenti trattati dalla Taylor sono numerosi e spaziano dalla violenza di genere alla prostituzione minorile, dalle malattie mentali alla ribellione adolescenziale. Ne emerge il quadro di una società, quella inglese, che incarna alla perfezione i mali della contemporaneità. Ragazzine cresciute a pane e social network che farebbero qualsiasi cosa pur di possedere un guardaroba di ‘tutto rispetto’.  Ragazzi poco più che adolescenti ascesi al limbo dello show business convinti che a loro tutto sia dovuto. E insieme finiscono col vivere vite parallele al limite degli eccessi e dello sballo inconsci del fatto che le prime vittime di tutto ciò sono e rimangono loro stessi. Il motivo propulsore è per la maggior parte di loro il medesimo: tentare di nascondere le fragilità e le insicurezze con trasgressioni e spavalderia.

Il tarlo del dubbio sul presunto ‘incidente’ di Charlotte si insinua fin da subito nella mente di Sue, sua madre, che pensa di conoscere la sua bambina e invece indagando nella sua vita scopre una persona diversa da come la credeva… o forse no. Sue e Brian, genitori costretti a trovare il coraggio e la forza per andare avanti, ogni giorno, incoraggiati dalla speranza di assistere al ‘risveglio’ della propria figlia.

«Nei suoi occhi leggo la compassione, anche se a volte usa un tono brusco. La vedo negli occhi di tutte le infermiere, soprattutto le madri. Ringraziano Dio che non sia capitato a loro.»

E ciò che capita negli anni a Sue metterebbe a dura prova chiunque, difficile biasimarla per le  insicurezze, per il bisogno di coltivare un ‘amore malato’, di trascurare la figlia da cui non si è separata, di abbandonarsi al sospetto… leggere Il confine del silenzio induce alla riflessione su molti aspetti e problemi della società attuale, sui mali che la affliggono e sui malesseri delle persone di ogni fascia di età

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Il confine del silenzio
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Il confine del silenzio
  • Taylor, C. L. (Autore)

Articolo protocollato da Irma Loredana Galgano

Irma Loredana Galgano si è laureata in Lettere discutendo una tesi sperimentale di Antropologia Culturale. È una grande appassionata di Letteratura e Geografia Umana. Ama leggere e viaggiare. Insegna saltuariamente nella scuola pubblica e privata. Ha scritto alcuni romanzi e diverse poesie. Si occupa di recensioni, valutazioni, editing, correzioni e ripetizioni oltre che della propria famiglia e dei propri figli.

Irma Loredana Galgano ha scritto 11 articoli: