Il canto della falena - Maria Elisa Aloisi

Prima regola: la verità non conta.
Seconda regola: non lasciarsi trascinare dal sentimento.
E via così.
Non siamo in una palestra di arti marziali né nel sequel di Fight Club, bensì tra le prime pagine del legal thriller che si è aggiudicato il Premio Tedeschi 2021 e la pubblicazione nel Giallo Mondadori.
Il mondo dell’avvocatura italiana, per l’esattezza catanese, è protagonista di questa storia, scritta da un’appartenente all’Ordine locale quindi da qualcuno che la conosce veramente bene.
Ed è il primo merito di Maria Elisa Aloisi: tratteggiare senza remore una categoria professionale in cui si aggirano (ed hanno successo!) personaggi incapaci ma impudenti, gonfi e tronfi avanti alle telecamere eppure bravissimi ad apparire sicuri e competenti.
Non solo: accanto e antagonisti ai legali, incontriamo rappresentanti della magistratura altrettanto “difettosi”, e quindi umani, in preda alla rivalsa, alla brama di vincere. Il pm avversario dell’avvoccato Ilia Moncada – protagonista della vicenda- è borioso ed ironico, “un fottuto arrivista”, come lo definisce Irene, la collega di studio di Ilia a sua volta “delizioso cocktail di efficienza e superficialità”.
Insomma, come è realmente, ed io lo so bene (indosso la toga da penalista dal 1998).
Attorno a loro alcuni altri personaggi, più piccoli ma al contempo classicamente indispensabili nella ricetta narrativa: una zia amorevole a rappresentare la ferita nel passato della protagonista, che segue le trasmissioni criminal in tv ed agevola il corteggiamento del giornalista; il segretario macchietta che storpia le parole ma strafalciona in siciliano, per darci sapore locale; il secondino cuore di panna che legge i romanzi di Nicholas Sparks e a cui dispiace per questi carusi che buttano via la vita.
Il secondo merito di questo procedural sta nella esattezza dei termini utilizzati (qui non troverete il solito, insopportabile ormai, mandato di perquisizione), nella spolverata di trucchi del mestiere e brocardi della professione legale. C’è evidentemente anche la rivendica di una giovane ma capace, simbolo di una categoria professionale oggi in gravi difficoltà economiche (i report di Cassa Forense registrano un notevole calo di fatturato negli ultimi due anni e conseguente abbandono di toga da parte dei trentenni).
La vicenda è presto descritta: un uomo trovato cadavere, un’indagine lampo che porta ai domiciliari la moglie. Ed Ilia Moncada ad interpretare la difesa. Il resto ve lo lascio leggere.
Consigliato agli appartenenti ad una professione forense, per guardarsi dentro con disillusione e a chi studia adesso Legge, per coltivare la speranza che ci sia un futuro anche per questa nobile, bistrattatissima ma straordinaria professione.
Parola dell’avv. Alessia Sorgato.

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Articolo protocollato da Alessia Sorgato

Alessia Sorgato, classe 1968, giornalista pubblicista e avvocato cassazionista. Si occupa di soggetti deboli, ossia di difesa di vittime, soprattutto di reati endo-famigliari e in tema ha scritto 12 libri tra cui Giù le mani dalle donne per Mondadori. Legge e recensisce gialli (e di alcuni effettua revisione giuridica così da risparmiarsi qualche licenza dello scrittore) perché almeno li, a volte, si fa giustizia.

Alessia Sorgato ha scritto 102 articoli: