Gli annientatori di Gianluca MorozziUscito da pochi giorni per TEA, Gli annientatori di Gianluca Morozzi è il romanzo oggetto della recensione di oggi su Thriller Café.
Giulio Maspero è un giovane di belle speranze che insegue il suo sogno di diventare uno scrittore affermato, anche se è contrastato dalla madre che lo vorrebbe laureato e “sistemato” e dal padre sarcastico e sgradevole che non manca occasione per tarpargli le ali e schernirlo. L’autore, nella prima parte del romanzo, ci presenta il protagonista e le sue due radicatissime passioni: la scrittura, appunto, e le ragazze. Tra qualche romanzo più o meno di successo e qualche flirt non proprio innocente, nel mezzo di una calda estate, Giulio si ritrova senza fidanzata, senza la sua casa in cui viveva comodamente e privo della pace necessaria per completare il romanzo che possa liberarlo, una volta per tutte, dalle insidie di un conto in banca pericolosamente in rosso.
Una sera, in giro per Bologna, si imbatte in Mauro Britos, fumettista cialtrone e grottesco in partenza per l’Uruguay, che gli offre di trasferirsi a casa sua per prendersi cura delle piante durante la sua assenza. Una casa piccola, in periferia, senza l’aria condizionata e con vicini invadenti, ma pur sempre una casa gratis. Giulio, risollevato da quest’improvvisa fortuna, si trasferisce.

Sin dalle prime battute, Morozzi apre piccoli e criptici squarci sulla vita più o meno precaria del giovane protagonista, inserendo ad hoc brevi capitoli in corsivo che fanno capire al lettore che la storia di Giulio prenderà una rotta ben diversa nella seconda parte del libro, e che sono tanti i tasselli che formeranno il mosaico finale:

“L’inferno è aspettare impazienti di tornare all’inferno. Vengo strappato ai ricordi, al mio percorso rievocato e rievocato ancora. Gli Annientatori non mi danno tregua. Mi costringono ad aprire gli occhi, mi strappano al bosco. Eppure la sentivo vicina, la piramide. Ne percepivo la presenza, al di là di quell’ultima radura…”

L’incontro con Mauro Britos ed il trasferimento nella nuova casa sono lo spartiacque tra il prima e il dopo della vicenda: si chiude il sipario sul primo atto ed inizia il secondo. Giulio si ritrova in una palazzina composta da pochi appartamenti, tutti abitati dai vari componenti della stessa famiglia, i Malavolta. Qualcosa non quadra da subito: sono fin troppo gentili ed accoglienti ma inquietanti, ospitali ma misteriosi, stravaganti. E nascondono un orribile segreto.
Giulio verrà assorbito, suo malgrado, da una spirale di follia lucida di cui si accorgerà troppo tardi, da un vortice di orrore che fa rabbrividire e da un epilogo imprevedibile e feroce. Con grande sapienza l’autore accompagna il lettore, pagina dopo pagina, fino all’inferno, fino a conoscere Gli Annientatori, in un libro che mantiene un perfetto equilibrio tra reale e surreale, tra narrativa, horror e noir. L’immaginazione di Morozzi è talmente fervida e potente da lasciare una storia che rimane addosso, cucita sulla pelle, in tutti i sensi.

Recensione di Francesca Mancini

 

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Gli annientatori
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Gli annientatori
  • Morozzi, Gianluca (Autore)

Articolo protocollato da Francesca Mancini

Lettrice appassionata di gialli, thriller e noir da sempre, amo molto anche le serie TV dello stesso genere e di scienza di confine. Ho una passione sfrenata anche per la musica anni ’80, il buon vino, il mare, la famiglia, gli amici veri e la comunicazione non verbale.

Francesca Mancini ha scritto 75 articoli: