Domina di Lisa HiltonA distanza di un anno esatto dallo strepitoso esordio di Lisa Hilton, Maestra, ecco che Longanesi propone al pubblico italiano la sua seconda fatica letteraria, Domina, episodio centrale della trilogia dedicata al riuscito personaggio di Judith Rashleigh, questa volta per la traduzione di Sara Caraffini.

In Maestra avevamo potuto assistere all’affermarsi di Judith Rashleigh, una assassina seriale che non esita a usare gli uomini come oggetti e il sesso come mezzo per farsi strada in un mondo dell’arte dominato ancora in larga parte dai maschi.
E i metodi di questa donna, tanto spietata e negativa quanto affascinante, per certi versi femminista e dotata di una potente carica sovversiva e sensuale, sembrano funzionare, ma occorrerà fare i conti con il passato.

In Domina Lisa Hilton decide di mettere nuovamente nei guai la sua protagonista: alla fine di Maestra avevamo lasciato Judith in una situazione a lei molto favorevole, con un appartamento tutto suo e, dato ancora più importante, proprietaria di una galleria d’arte a Venezia.
La donna sembra finalmente avere tutto quel che desidera e proprio partendo da questa condizione Lisa Hilton vuole testare tutte le reali capacità e resistenze di Judith e conoscerla più a fondo.

L’intelligente, spregiudicata, colta e disinibita Judith Rashleigh ha finalmente ottenuto tutto quel che voleva dalla vita e, sotto un diverso nome (Elizabeth) si gode appartamento, lusso e galleria d’arte, convinta di aver finalmente trovato alcuni punti fermi nella sua vita.

Ma tutto quel che abbiamo appreso in Maestra è destinato a cambiare quando un omicidio, al quale la giovane donna non sembra collegata in alcun modo, giunge a sconvolgere la sua esistenza e a sottrarle molto di quello che aveva guadagnato. Judith/Elizabeth sarà quindi costretta a reagire, viaggiando fra la campagna inglese e la Calabria, da Venezia a Parigi passando per Belgrado e confrontandosi con un oligarca della malavita serba e la sua tanto preziosa quanto segreta collezione d’arte.

Tra fughe rocambolesche e notti di sesso sfrenato Judith, e noi insieme a lei, si confronterà con il passato, cercando di superare quella che è la prova più difficile della sua vita.

Oltre a Judith, in Domina torna ovviamente l’altra grande protagonista delle opere di Lisa Hilton, ovvero l’arte. E se in Maestra la figura trainante era quella di Artemisia Gentileschi, ecco che nel volume centrale della trilogia la fa da padrone Caravaggio.
Per l’autrice l’arte è prima di tutto bellezza, quasi erotica, e la scelta del grande pittore italiano ci sembra molto appropriata.

Maestra è stato uno dei titoli di narrativa straniera più venduti in Italia nello scorso anno, con oltre centomila copie, e ha figurato anche nella nostra classifica dei migliori libri thriller del 2016: siamo molto curiosi di scoprire come si comporterà Domina.

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