Ultima notte a Tremor – Mikel Santiago
Un thriller psicologico intenso, avvolgente, questo è “Ultima notte a Tremor”, romanzo edito da Nord e da cui è stata tratta l’omonima serie disponibile su Netflix dal 25 ottobre 2024.
Non è la prima opera Mikel Santiago (Portugalete, 1975), infatti per la stessa casa editrice sono usciti “La strada delle ombre” (2016) e “L’estate del silenzio” (2018) anch’essi thriller.
“Ultima notte a Tremor” fonde in modo magistrale psicologia, paranormale e pura adrenalina thriller, per una ricetta che può ricordare le ultime opere di Stephen King. Mikel Santiago ha la capacità di raccontare la normalità, di renderla interessante e profonda, uno specchio dove il lettore si può ritrovare e rilassare. Poi iniziano delle piccole infiltrazioni strane, che generano sospetti e momenti che travalicano il reale, bucano il velo e sussurrano di percezioni, di qualcosa che non si può spiegare se non con stati alterati della percezione o follia, proprio perché la nostra società razionale e tecnologia non contempla il sesto senso, si è scordata dell’istinto. Si finisce ben presto dal leggere una storia che incuriosisce a una trama incalzante che cattura, rendendo impossibile posare il libro.
Nelle prime pagine facciamo la conoscenza del protagonista Peter Harper, un musicista che causa divorzio subito e conseguente blocco creativo, trova rifugio a Tremor Beach, remota località del Donegal in Irlanda, dove c’è solo mare, vento e, a tre chilometri di distanza, l’unica altra casa abitata della zona. Peter si trova bene, ha conosciuto i “vicini”, Leo e Marie, ha iniziato una relazione con Judie, una donna dal passato tormentato che si è reinventata gestendo un B&B in un villaggio a un quarto d’ora di strada e programma l’arrivo dei figli coi quali passerà alcune settimane. Tutto procede nella tranquillità di un luogo sonnacchioso, prima dell’invasione turistica prevista nell’estate. Poi una sera di tempesta, Peter viene colpito da un fulmine e sebbene si salvi con ben poche conseguenze, da quel momento nulla sarà più uguale. Visioni, allucinazioni o sogni lucidi, si susseguono nelle giornate di Peter, predicendo un futuro spaventoso e mortale. Cosa sta accadendo? È la discesa verso la pazzia o sono premonizioni? Per il protagonista e il lettore c’è una sola cosa da fare: continuare a vivere e a leggere fino ad arrivare all’ultima notte a Tremor Beach.
Dinamico e con un ritmo in crescendo, il romanzo procede spedito, aiutato da una scrittura fluida e interessante. La costruzione dei personaggi è curata, perfetta per far comprendere lo stato d’animo del protagonista a partire dal divorzio fino al disorientante presente, fatto di visioni che non trovano spiegazioni razionali, ma che sono capaci di scatenare timori reali. Non solo Peter, ma anche le altre figure sono rese in modo tridimensionale sulle pagine. Judie, che è bella, solare, simpatica, eppure non riesce a passare una notte tranquilla per colpa di incubi dei quali non ha voglia di parlare. C’è un segreto che tiene nascosto, una storia di cui non riesce a parlare e in maniera inconsapevole di lei si comincia a diffidare, proprio perché il lettore stesso, per le visioni di Peter, inizia a essere un po’ paranoico. Una prova di quanto la trama riesca a emozionare e condizionare. Poi ci sono Leo e Marie, pensionati brillanti, simpatici, veri amici, che sembrano avere un’esistenza invidiabile dopo una vita in giro per il mondo. Sono la stabilità, ma è davvero così? Anche loro danno adito a dubbi, fanno sorgere domande che restano puntualmente frustrate nelle risposte.
Quando certi aspetti dei sogni di Peter iniziano a essere reali, ebbene la paura si sveglia e i brividi corrono, scatenati dall’adrenalina in crescita: è il thriller che si svela e inchioda alla poltrona col libro in mano.
“Ultima notte a Tremor” è un’opera che parla di passato e di conseguenze, di segreti e di misteri, di doni o maledizioni che vanno oltre la comprensione. Presente è anche l’incapacità di perdonarsi e la paura di vivere ancora quelle emozioni che ci hanno fatto soffrire, dalle quali fuggiamo credendo di essere liberi, quando invece ci rinchiudiamo sempre più in una prigione chiamata dolore.
È un thriller affascinante e profondo con quel guizzo di paranormale che non stona, non infastidisce, ma regala quel qualcosa in più di possibile. Il cervello umano è come lo spazio profondo: un luogo di segreti ancora tutti da rivelare, perché non abbracciare la possibilità che possa captare perturbazioni e pericoli? L’istinto esiste, e il romanzo invita a non soffocarlo, per vivere in modo più spontaneo.
“Ultima notte a Tremor” è ambientato in Irlanda, con riferimenti all’Olanda, ed è vicino al passato dell’autore che, in questi due paesi, ha passato la gioventù suonando in un gruppo rock per dieci anni. Ha cominciato a scrivere quasi per gioco, ma il suo talento non è certo passato inosservato, confermato ulteriormente con quest’ultimo thriller che vi consiglio di scoprire.
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