Esce per Fanucci “Target” di David Baldacci, tradotto da Tessa Bernardi, terzo capitolo della saga dedicata al personaggio di Will Robie. Stiamo parlando di uno dei più prolifici autori americani di thriller, che ha pubblicato quest’opera in lingua originale nel 2014, dando alle stampe negli anni successivi altre due storie di Will Robie, che forse vedranno la luce in Italia nei prossimi anni. Oltre trenta i romanzi di Baldacci, tra i quali vale sicuramente la pena citare “Potere assoluto”, dal quale è stato tratto il celebre film con Clint Eastwood.

In questo caso rimaniamo nel filone spy-thriller, con una storia che si muove nel cerchio ristretto del Presidente degli Stati Uniti e coinvolge, oltre all’agente della CIA Will Robie, anche la sua collega preferita, Jessica Reel, con la quale ha condiviso le ultime missioni ad alto rischio. I due agenti dovranno risolvere un intrigo internazionale, causato dal fallimento di un progetto riservato ordito dal Presidente in persona e da un paio di suoi strettissimi collaboratori per rovesciare il regime della Corea del Nord. A questa storia, si affianca e si intreccia nel romanzo un’altra vicenda, un’azione molto rischiosa per sgominare una delle peggiori cellule neonaziste degli USA.

Robie e Reel dovranno cavarsela anche dai “nemici interni” della CIA, sempre pronti a ostacolarli e a metterli in discussione, arrivando a risolvere una storia intricata che si svolge tra la Corea e gli Stati Uniti, grazie a una serie di missioni lampo, che solo due agenti super addestrati come loro si riveleranno in grado di risolvere. L’alter ego dei due agenti americani è l’agente coreana Chang-Chu, anch’essa fiore all’occhiello dei propri servizi segreti e in grado di districarsi nelle missioni più difficili. Sarà proprio dal continuo confronto tra le mosse dei due schieramenti che si arriverà all’epilogo, nel quale ovviamente non mancano i colpi di scena.

Baldacci è un maestro dell’action-thriller e tiene la storia su un ritmo serratissimo che “incolla” il lettore al libro ed è molto abile a creare continui colpi di scena e a mantenere alto il livello della suspense. Non a caso riesce sempre a conquistare la vetta delle classifiche di vendita americane. L’idea di costruire una serialità sui propri personaggi è sicuramente vincente e contribuisce a legare ulteriormente i lettori alle vicende narrate. Tra l’altro, Baldacci sa anche costruire un profilo psicologico dei personaggi molto accattivante e svela in ogni puntata della sua saga nuove parti del passato dei personaggi, meccanismo che aiuta a fidelizzare ulteriormente chi legge.

Questo non è in ogni caso l’unico merito di questo riuscito spy-novel. Alcuni altri spunti che compaiono nella sua narrazione sono infatti molto ben riusciti. Le contraddizioni tra i personaggi (in primis il Presidente) nei loro ruoli istituzionali e le loro prerogative più “umane” è molto ben affrontato in questa vicenda, così come la tendenza a piegare i ruoli di comando a finalità puramente personali. Non si fa fatica inoltre a leggere molto chiaramente una critica al degrado e alla corruzione delle istituzioni americane, i cui vertici sono spesso corrotti, poco professionali e anche poco competenti.

Ma la situazione che sicuramente merita maggiore attenzione è quella della “partita a scacchi” tra gli eroi contrapposti (Robie e Reel da un lato, Chung-Cha dall’altro). Una sfida a distanza tra campioni, che spesso ricoprono il loro ruolo nonostante i loro superiori e solo grazie alle proprie competenze, alla propria abnegazione e capacità riescono a piegare il corso degli eventi a vantaggio della propria nazione. Eroi che poi così contrapposti in realtà non sono, come svelerà l’affascinante finale di questa storia.

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Target: Vol. 3
  • Editore: Time Crime
  • Autore: David Baldacci , Tessa Bernardi

Articolo protocollato da Giuliano Muzio

Sono un fisico nato nel 1968 che lavora in un centro di ricerca. Fin da piccolo lettore compulsivo di tante cose, con una passione particolare per il giallo, il noir e il poliziesco, che vedo anche al cinema e in tv in serie e film. Quando non lavoro e non leggo mi piace giocare a scacchi e fare attività sportiva. Quando l'età me lo permetteva giocavo a pallanuoto, ora nuoto e cammino in montagna. Vizio più difficile da estirpare: la buona cucina e il buon vino. Sogno nel cassetto un po' egoista: trasmettere ai figli le mie passioni.

Giuliano Muzio ha scritto 145 articoli: