Cosa può spingere uno stimato avvocato, di mezza età e di grande successo professionale, con una bella moglie, una bella casa, una bella vita, a mettersi a correre, completamente nudo, per il centro della sua città? Giordano Bruno Siri è un professionista da tutti giudicato uomo di grande equilibrio ed è tra i cittadini più in vista del luogo, Albenga, provincia di Savona.

Cosa può esserci all’origine di tale improvviso e imprevedibile attacco di follia? Magari la gente collegherà il fatto con un grave episodio a tutti noto: poco tempo prima, Siri è rimasto vittima di un grave incidente stradale, dal quale è uscito vivo per miracolo, riportando però un forte trauma. I postumi di quel disastro possono aver lentamente continuato a minare il fisico e, soprattutto, la ente del povero avvocato. Che ora si trova soggetto a TSO, ricoverato nel vicino ospedale di Savona.

Nessuno, o pochi, sono a conoscenza di altri fatti che di recente hanno turbato l’esistenza del Siri, così apparentemente serena, dorata. Da poco Siri aveva scoperto che la sua appariscente e liftata signora ha una relazione con un geometra del Comune. Per non mettere in crisi il matrimonio – i due hanno figli – l’avvocato si è tenuto dentro questo strazio, la moglie non sa che lui sa. Ma sono cose che rodono, consumano. Plausibile che tale tormento abbia alterato i centri nervosi di Giordano.

Oppure no: perché l’avvocato ha trovato presto consolazione affettiva e fisica in una bellissima straniera, corpo procace e chioma corvina, incontrata per caso. Ma dopo un certo numero di amplessi infuocati, la dama bruna non solo l’ha abbandonato, ma ha anche iniziato a ricattarlo. Allora è stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso della già molto provata mente del Siri?

Al momento tutto resta rinchiuso nel suo povero cervello che gli psichiatri di Savona cercano di recuperare alla ragione. Ma tutto questo è solo l’inizio dell’incredibile tessuto di eventi, delitti, connessioni che costituiranno proprio la tela del ragno alla quale allude il titolo. Perché al momento abbiamo solo assistito ad un episodio clamoroso, ma non ad un delitto. E, per il momento, il medico legale Ardelia Spinola e il suo mentore, ma anche qualcosa di più, commissario Bartolomeo Rebaudengo, i personaggi fissi di Cristina Rava, se ne stanno in pacifico ozio e, per telefono, concordano una cenetta romantica.

Ma i delitti arrivano, in impressionante sequenza, anche se sulle prime non chiaramente inquadrabili come tali. Un altro influente cittadino di Albenga, Natale Mortigliengo, si suicida, in circostanze per nulla chiare. Il caso tuttavia sembra non avere niente a che fare con il delirio del Siri. Passano pochi giorni e ancora, nella piccola cittadina ligure, emerge un nuovo caso: il noto gestore di una gelateria del centro scompare, dalla sera alla mattina, senza lasciare di sé alcuna traccia, nessun messaggio, tanto meno un recapito.

Ma non basta: dopo una recente piena del fiume che scorre nei pressi della città, la corrente trascina e porta ad emergere un cadavere incastrato tra i rami di un albero. In questo caso si può senz’altro parlare di omicidio, perché proprio la dottoressa Spinelli, incaricata di compiere l’autopsia, nonostante le pessime condizioni del corpo a lungo immerso nell’acqua, verifica che che, per quanto assurdo, le palpebre degli occhi della vittima sono state serrate con uno spesso strato di colla. La vittima scomparsa da alcuni giorni e cercata dai perenti che ne hanno denunciato la scomparsa, è una giovane donna, Serafina. Sarà il fratello a riconoscerla ufficialmente.

Ma Serafina, notoriamente, era la ex amante di un personaggio particolare ed enigmatico, la celebre pianista Norma Picoult. La relazione era naufragata, pare, per i ripetuti tradimenti di Serafina. Ovvio che i sospetti convergano su Norma, che già in passato ha avuto problemi con la legge per la propria incapacità di controllare la rabbia e conseguenti comportamenti violenti.

A questo punto il romanzo conosce una svolta. Ardelia, contro ogni suo desiderio, non potrà seguire il caso, perché è da anni moto amica della Picoult e viene quindi esclusa dalle indagini per il suo oggettivo coinvolgimento personale. Ma può una formalità giuridica fermare la determinata e travolgente dottoressa Spinelli? Naturalmente, no. Tanto più che Ardelia è convinta dell’innocenza della sua amica. La Spinelli avvia quindi una sua riservata indagine parallela, manco a dirlo accompagnata, coadiuvata e sostenuta dall’esperto commissario Rebaudengo. Si dipana da questo momento una trama complessa e intricata che, con un filo sottile, chiarirà come tutti gli eventi verificatisi ad Albenga siano in realtà interconnessi da un gioco di complicità, omertà e silenzi, come solo nelle piccole città di provincia può accadere. La trama svelerà, soprattutto, il reale senso che ha il titolo del romanzo. La sottile ma fittissima tela è quella tessuta dall’Autrice, che si pone appunto, dalla parte del ragno. A finire prigionieri della intensa suspense del racconto siamo noi lettori. Ma val la pena lasciarsi catturare da una storia così sapientemente architettata e narrata.  

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Dalla parte del ragno
  • Rava, Cristina (Autore)

Articolo protocollato da Fausto Tanzarella

Fausto Tanzarella è nato a Taranto nel 1951, dal 1975 vive a Siena; laureato in giurisprudenza ha lavorato nei servizi legali di un istituto di credito. Editore, pubblicista e scrittore, è autore di una serie di romanzi gialli ambientati nella Siena del XIV secolo: “I giorni del corvo” 2009; “Un’ombra nera”, 2011; “Il codice dei corpi”, 2015; “Affresco” 2017 e da ultimo, nel novembre 2021, “Prigionieri del sangue”; tutti editi dalla Pascal Editrice. Tanzarella ha pubblicato anche due gialli di ambientazione moderna: “Via delle Vergini” (Mauro Pagliai editore) con il quale è risultato finalista nel premio letterario “Garfagnana in giallo” 2014 e il “Il cerchio del fantasma”, Oakmond Publishing, 2018.

Fausto Tanzarella ha scritto 59 articoli:

Libri della serie "Ardelia Spinola"

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