un-covo-di-vipere-camilleriS’intitola Un covo di vipere il nuovo libro di Andrea Camilleri (qui il profilo) con protagonista il commissario Montalbano. Tra romanzi e raccolte, si tratta del trentunesimo libro incentrato sul più noto personaggio della scena del giallo italiano (e un altro, dal titolo di Riccardino, è già previsto).
In questo episodio, Camilleri gli disegna attorno una storia che comincia un mattina d’estate a Marinella, con Montalbano svegliato da quello che inizialmente sembra il canto di un usignolo, e che si rivela invece poi il fischiettare di un vagabondo che per scampare al temporale della notte s’è rifugiato nella sua veranda.
Un barbone strano, comunque: non è ignorante, anzi parla un italiano perfetto, e non ci vuol molto a capire che tempo prima la sua vita deve essere stata migliore, o comunque sicuramente diversa. Adesso abita in una grotta, lì vicino, dice. Ma benché curioso Montalbano non può approfondire oltre: viene chiamato d’urgenza in commissariato da Catarella, che lo mette al corrente dell’assassinio del ragionier Cosimo Barletta.
Giunti sul posto, la scena del crimine parla di un’aggressione alle spalle, nessuna traccia di lotta. L’uomo è stato colpito da un colpo di pistola alla nuca mentre in cucina prendeva un caffè. Chi poteva avercela con lui tanto da ucciderlo? In apparenza Cosimo Barletta era un tipo tranquillo: vedovo e benestante, possidente di casa in paese e questo villino sul mare. I due figli, Arturo e Giovanna, lo dipingono però come un uomo dal carattere brusco, impelagato in affari immobiliari con soldi arrivati da non si sa bene dove. Insomma, l’apparenza rispettabile nasconde una vita in realtà diversa. E Montalbano ne è ancora più convinto quando ritrova foto equivoche e lettere nascoste in un doppio fondo della scrivania. L’autopsia, infine, svela dettagli inattesi, mentre i figli giurano che il padre volesse cambiare un testamento intanto introvabile.
Con Livia giunta a Vigàta e incuriosita da Mario, l’uomo della grotta, Salvo arriverà finalmente alla soluzione; quella che lui non vorrebbe ammettere neanche a se stesso.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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