La figlia del boia e il gioco della morte - Oliver Pötzsch

E pensare che Dominik avrebbe voluto uscire una volta per tutte dall’ombra del padre. Aveva sognato di andare a Venezia, o magari più lontano ancora, al di là del grande oceano fino al Nuovo Mondo, dove l’oro e l’argento sgorgavano come l’acqua dalle montagne. Se il suo piano avesse funzionato, avrebbe mostrato il culo al padre tanto odiato e pur nel contempo amato, e poi gli avrebbe detto addio per l’ultima volta. Invece il suo intento era miseramente fallito.

Ma la Baviera del 1670 di Oliver Pötzsch è un luogo oscuro e pericoloso e i sogni di Dominik finiscono nel sangue, inchiodati a una croce. La stessa croce su cui Dominik avrebbe dovuto figurare come attore protagonista della Passione di Cristo. Una processione che attira spettatori e fedeli da tutta la Baviera a Oberammergau. Presto un sospetto viene preso in custodia, e non solo, ma un’altra vittima, un altro figurante della prossima Passione di Cristo, in un modus operandi altrettanto brutale, viene rinvenuta.

È un caso urgente, la popolazione superstiziosa già parla di omicidi satanici. L’indagine richiede intelligenza ed esperienza che non si trova a Oberammergau.

Magdalena conosceva Martha già da moltissimi anni. Suo padre, il boia di Schongau, aveva salvato un tempo la levatrice dal rogo, quando era stata accusata di stregoneria e infanticidio. Da allora la Stechlin era legata ai Kuisl da una incrollabile gratitudine – anche se a volte la sua loquacità metteva a dura prova la pazienza di Magdalena.

La figlia del Boia, Magdalena  Kuisl e suo padre Jakob affrontano questi serie di omicidi che arrivano nel momento peggiore, mentre la notte delle Streghe è passata ma la cittadina si convince che qualcosa di malvagio sia rimasto per sabotare la processione della Passione. Magie di sangue, superstizioni fossili da paganesimo e culti delle foreste, ignoranza da secoli bui e terrore millenaristico ammorbano la città di Oberammergau.

Simon notò anche molti mazzi di iperico appesi ovunque sulle porte chiuse. All’iperico si attribuiva la proprietà di scacciare il diavolo e gli spiriti maligni. In genere veniva usato, spruzzato di acqua benedetta, la notte di Valpurga, quando le streghe si riunivano nei loro luoghi segreti. Ma la notte di Valpurga era passata da una settimana e i mazzi sembravano freschissimi.

Magdalene e Jakob  sono luci di ragionevolezza , conoscono tradizioni,  erbe e soprattutto la natura umana. La prima cura, l’altro uccide, entrambi sono un team investigativo in tempi e atmosfere buie. Una coppia baluardo contro le follie  mostrate da Delumea u ne La Paura in Occidente.

La trama di questo Gioco della morte è semplice ed efficace, le descrizioni di questo mondo lontano sono curatissime, dettagli studiati in una preparazione storica importante e meritevole. Tutto in una prosa ricca e curata in un giallo storico di qualità indiscutbile.

Pötzsch è bravissimo nel mostrare quanto è lontano l’Illuminismo e le sue premesse.

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La figlia del boia e il gioco della morte
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Articolo protocollato da Antonio Vena

Già contractor civile Nato e Nazioni Unite, contract consultant e aspirante Signore del thriller pre-apocalittico italiano.

Antonio Vena ha scritto 28 articoli: