Divagando per un attimo dal consueto ambito letterario, è cosa abbastanza risaputa, cari frequentatori e frequentatrici di Thriller Café, che ogni numero, dal più piccolo al più grande, sia unicamente caratteristico e distintivo, e il 6 non è da meno: i matematici lo definiscono “numero completo” perché è il risultato sia della somma che della moltiplicazione di 1, 2 e 3.

Vi starete chiedendo la ragione per cui ho esordito in questo modo… be’, perché la prelibatezza letteraria sul piatto di oggi è “Rosso sangue”, una piccola antologia costituita da 6 racconti gialli griffati da altrettanti maestri del genere, che si può definire completa in quanto le storie vedono protagonisti i personaggi più vari e spaziano nelle ambientazioni più diverse, dai giorni nostri al Medio Evo, e nonostante questa eterogeneità, in tutte si manifesta, proseguendo con le metafore aritmetiche, il denominatore comune: la suspense.

I racconti, in ordine di apparizione, sono: Jazz o di un sabotaggio dello scrittore sardo Francesco Abate, La ragnatela di Paola Barbato, scrittrice milanese nonché uno degli sceneggiatori di Dylan Dog, La mossa vincente di Alafair Burke, scrittrice e magistrato statunitense, Avalon di Michael Connelly, scrittore americano, La decima musa di Santiago Posteguillo, scrittore spagnolo di romanzi storici, e Poi che ti piace, amore di Carla Maria Russo, scrittrice di casa nostra.

Per quanto riguarda il sottoscritto, questa raccolta vale, come si suol dire, il prezzo del biglietto, per due racconti: in primis, quello di Michael Connelly, magistrale autore thriller di impronta prettamente investigativa, che come sempre non delude i lettori perché anche in poche pagine riesce a imprimere il proprio inconfondibile marchio di fabbrica, ovvero un ritmo incalzante fino alla soluzione finale. L’altro racconto che ci tengo a sottolineare è quello di Carla Maria Russo, che sinceramente non conoscevo e che, come capita spesso in queste circostanze, ho piacevolmente scoperto. La sua mini-storia, scritta in maniera impeccabile e coinvolgente, è ambientata nel Medio Evo, nel nord Italia, e tuttavia per certi aspetti è molto attuale; narra la vicenda di una serva che attraverso il compito di sistemare e catalogare il notevole volume di carteggi della propria cortigiana, deceduta da poco, si sveleranno alcuni misteri passati della famiglia e del casato per cui lavora. Oltremodo scettica di tutto quel volume di pensieri, scambi epistolari, concetti e riflessioni scribacchiati qua e là e senza alcun ordine logico, opinione riferita a più riprese anche alla stessa padrona quando ancora in vita, mano a mano si renderà conto che quella sorta di zibaldone non è altro che l’espressione dell’indole ribelle, controcorrente e in qualche modo rivoluzionaria di una donna avanti nei tempi.

Rosso Sangue è uscito in occasione delle festività di fine anno 2022 e, come evidenzia sapientemente la prefazione a cura dello scrittore e critico musicale Luca Crovi, le atmosfere dark, la suspense e il mistero che si respirano in questa raccolta sono tutti elementi che si collocano con tempismo perfetto nel periodo natalizio, notoriamente caratterizzato dall’inconfondibile atmosfera di eccitazione, mistero e trepidazione che lo precede e che si protrae fino agli ultimi giorni di dicembre con l’approssimarsi dell’anno nuovo e di tutte le speranze che vi riponiamo.

Pertanto, in questa recensione il vostro aiuto-barman da un lato recita il mea culpa per il ritardo in cui ve la consegna, dall’altro, a pensarci bene, consentitemi di dire, a parziale discolpa, che un libro è sempre e comunque una sorta di regalo impacchettato, uno scrigno di sorprese che attendono solo di essere svelate, quindi per un lettore è sempre Natale.

Ecco perché mi auguro che il ritardo sia facilmente perdonato…perché c’è una parola che più di tutte accomuna la lettura con la sensazione che si respira a Natale, ed è MAGIA.  

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Rosso sangue. 6 racconti da 6 maestri del genere
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Articolo protocollato da Damiano Del Dotto

Mi chiamo Damiano, abito a Pistoia, sono sposato con Barbara e sono più vicino ai 50 anni che ai 40. Poche cose colloco nella memoria come il momento temporale e il libro che in qualche modo mi ha cambiato la vita e mi ha infuso la gioia della lettura: avevo 11 anni, frequentavo la prima media e il romanzo è IT di Stephen King. Da allora non posso fare a meno di questa passione viscerale che mi accompagna quotidianamente. Si sente spesso dire che siamo la somma delle nostre esperienze. Allo stesso modo credo che l'amore che provo per la vita sia la somma dei libri che leggo.

Damiano Del Dotto ha scritto 39 articoli: