Non è come pensi – Sophie Hannah
Autrice inglese piuttosto apprezzata anche qui da noi, Sophie Hannah si ripropone ai suoi lettori italiani con Non è come pensi. L’abbiamo letto e recensito per voi.
Titolo: Non è come pensi
Autore: Sophie Hannah
Editore: Garzanti
Anno: 2013
Il 2010 è stato un anno difficile per Connie Bowskill da quando l’ombra del sospetto è calata su quello che credeva essere l’uomo perfetto, suo marito Kit. Tutto ha inizio con una casa, una villetta all’11 di Bentley Grove a Cambridge, distante 50 km dal piccolo centro in cui vivono i protagonisti, dove le case sono tutte uguali, tutti si conoscono e non accadono mai “brutte cose”: la casa è stata da poco messa in vendita e Connie ne è ossessionata, per cui decide, una notte, di connettersi al sito dell’agenzia immobiliare per dare una sbirciatina, nel paranoico tentativo di trovare tracce della doppia vita che sospetta il marito abbia a Cambridge. Avvia il tour virtuale della casa e all’improvviso lo schermo del computer proietta la scena di un crimine: nel salone un cadavere di una donna in mezzo ad un lago di sangue. Connie registra tutti i particolare della scena e, sconvolta, sveglia Kit, costringendolo a guardare il tour dell’orrore, ma del cadavere nessuna traccia.
E’ stata la psiche paranoica di Connie a inventarsi tutto? O davvero è stata uccisa una donna? E chi è?
Fermamente convinta di quello che ha visto, Connie decide di coinvolgere la polizia chiedendo aiuto a Simon Waterhouse, un detective suo amico, consigliatole dalla sua omeopata-terapeuta Alice. Purtroppo è in viaggio di nozze e a raccogliere la deposizione di Connie sarà in via informale Sam K., che, dapprima scettico, alla fine decide di avvertire Simon e farlo rientrare prima dal viaggio di nozze, quando, dopo qualche giorno, si presenterà alla centrale di polizia un’altra donna, testimone via web della stessa scena vista da Connie. Inizia così il faticoso viaggio della protagonista verso una verità che la cambierà per sempre.
Sophie Hannah con questo thriller psicologico ci regala una storia che difficilmente vi permetterà di allontanarvi dal libro per più di dieci minuti. La vicenda è raccontata direttamente da Connie, che, nel suo delirio paranoico, conduce il lettore nella sua vita, da sempre oppressa dall’ingombrante presenza dei genitori che hanno deciso e condizionato le sue scelte e in cui la presenza di Kit ha sempre rappresentato per lei l’unica ancora di salvezza e l’unico spiraglio di libertà dalle catene dei suoi affetti familiari.
Ma tutta la storia è collegata anche all’indagine di Simon Waterhouse, raccontata in terza persona, che insieme alla moglie e collega Charlie e Sam K. metteranno insieme i pezzi di un intricato puzzle.
Sophie Hannah organizza un ingranaggio perfetto sin dall’incipit del romanzo (“Sarò uccisa a causa di una famiglia, i Gilpatrick”) che aggancia subito il lettore: l’autrice attraverso i pensieri di Connie e le indagini di Waterhouse sparge indizi con parsimonia che mantengono alta la curiosità per tutte le 425 pagine del romanzo, per arrivare a chiudere alla fine quel cerchio che si era aperto con la misteriosa famiglia Gilpatrick.
Il tutto è sorretto da uno stile che non indulge in prolisse e minuziose indagini delle pieghe dell’animo umano ma che si presenta vivace per la presenza di personaggi ben caratterizzati, che si fanno conoscere attraverso scene dialogate, a volte permeate di ironia e sarcasmo. Anche la storia parallela di Simon e Charlie, neo sposini in luna di miele, ossessionati (anche loro!) dalle rispettive famiglie, alle quali decidono di tacere la meta del loro viaggio pur di essere (inutilmente) lasciati in pace, e l’indagine che poi svolgono insieme al collega Sam, sono animate da questi personaggi che risultano così simpatici che quasi dispiace che l’autrice non abbia potuto approfondire aspetti della loro vita e dei loro rapporti interpersonali (ad esempio non si fa abbastanza luce sul legame tra Simon e Alice, e la liaison che nasce tra Olivia, sorella di Charlie e il suo collega Gibbs viene lasciata in sospeso senza darle una logica conclusione).
A parte questo, è un libro che consiglio per chi desidera godere di una lettura piacevole e mai noiosa, che fa soprattutto riflettere sui rapporti familiari e sulle conseguenze importanti che essi possono avere nello sviluppo e nei rapporti interpersonali di ogni individuo.
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