L'uomo dello specchio - Lars Kepler

Appena uscito per Longanesi, al Thriller Café recensiamo oggi L’uomo dello specchio, ottavo capitolo della serie con protagonista il commissario Joona Linna, ideata da Lars Kepler, nom de plume dei coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril.

Scrivono gli autori nella nota conclusiva del libro:

“L’uomo dello specchio vuole essere un’opera di intrattenimento, ma il genere thriller è anche un potente luogo di riflessione sui rapporti umani e sul nostro presente.

Come molti altri autori prima di noi, abbiamo scelto di isolare un problema globale e di inserirlo in una situazione delimitata, che fosse possibile risolvere. Questo non significa che non siamo consapevoli della realtà.”

Ma qual è il “problema” affrontato in L’uomo dello specchio? Le risposte possibili sarebbero molteplici, giacché di solito nei thriller si affrontano più problematiche concomitanti su vari livelli, ma fondamentalmente qui si parla di tre cose: la violenza sulle donne, il fanatismo e il disturbo dissociativo di identità. L’uomo dello specchio è infatti un thriller psicologico come tutti quelli che vedono come protagonista Joona Linna, il commissario dagli occhi grigi e dal dolce accento finlandese. Ma, esattamente come gli altri della serie, L’uomo dello specchio è anche un thriller d’azione, veloce, sempre incalzante, assolutamente dinamico: la trama si dirama in più piani complementari che, come tanti minuscoli tasselli, alla fine si inquadrano perfettamente; si ha sempre l’impressione che i “cattivi” siano molto in vantaggio rispetto alla polizia, ma quasi a smentirci, subito Joona rimonta ed è pronto ad un corpo a corpo, ad un gioco di astuzia, a rischiare il tutto per tutto. È così anche quando deve appropriarsi a forza di un caso in cui sta per essere commesso un grave errore a scapito della giustizia, di una ragazza morta e della sua famiglia.

Jenny era scomparsa cinque anni prima mentre tornava da scuola. Una compagna aveva assistito inerme all’aggressione ed aveva visto l’amica trascinata svenuta su un Tir. Jenny è stata ritrovata nell’area giochi di un parco a Stoccolma, morta: qualcuno l’ha uccisa nel cuore di una notte di pioggia con un macabro rituale. Un uomo sta per essere accusato dell’omicidio senza essere davvero ascoltato, ma fortunatamente Joona si appropria del caso e le cose cambiano: l’uomo è un testimone oculare, un testimone chiave, ma deve essere trattato con riguardo, ha problemi mentali, disturbi legati ad un trauma precedente, inoltre ha paura e non riesce a parlare di ciò che è accaduto. A Joona serve l’aiuto di un medico in grado di riportare a galla i ricordi dell’uomo, di fargli ricordare ciò che ha visto quella notte. L’unico che può riuscirci lo conosciamo bene, è Erik Maria Bark, l’ipnotista. Intanto, però, l’assassino di Jenny non sta a guardare… altre ragazze scompaiono misteriosamente.

Chi ha letto gli altri romanzi della serie sa bene quanto la prosa di Lars Kepler contribuisca all’impressione d’insieme, quanto lo stile di scrittura sia parte integrante del thriller: frasi brevi, quasi telegrafiche, linguaggio preciso, tagliente, algido… tutti requisiti che fanno impennare la tensione che, in questi romanzi, è sempre assicurata, costantemente presente dalla prima all’ultima parola. Con Joona Linna il colpo di scena, l’imprevisto, l’inatteso è dietro l’angolo e chi lo legge lo sa e se lo aspetta. Oltre alla componente psicologica pure importante, altra cifra della serie, assolutamente presente anche in questo thriller, è la crudezza: qui non c’è niente di soft, questi non sono thriller in cui ci si annoia… il macabro è dato quasi per scontato ed anzi, sembra crescere ad ogni capitolo della saga… d’altronde, anche se non lo vorremmo, fa parte della vita e cosa fanno i thriller se non estremizzare situazioni reali per analizzarle compiutamente mostrandoci dove può arrivare la crudeltà?

Si diceva all’inizio che questo romanzo parla anche di donne. Non volendo spoilerare nulla, ci torna in aiuto, quale assaggio dell’argomento ed anche come dato utile per riflettere, un’altra citazione dalla nota finale del libro in cui gli autori ci informano che:

“Secondo l’ONU e l’OMS più di un miliardo di donne in tutto il mondo sono state vittime di aggressioni sessuali. Più di 40 milioni di donne sono costrette a prostituirsi, 28 milioni vivono in condizione di schiavitù e 750 milioni sono state costrette a sposarsi prima del compimento dei diciott’anni. 87.000 donne vengono uccise ogni anno, la metà delle quali dal proprio partner o da un familiare.”

Concludendo, L’uomo dello specchio non delude le aspettative degli appassionati di questa serie. Ancora una volta Lars Kepler ha centrato l’obiettivo.

Solo due raccomandazioni prima di lasciarvi alla lettura: non leggete questo romanzo senza aver letto gli altri della serie, ci sono riferimenti ai romanzi precedenti non spiegati e vi perdereste molto. E poi… se non tollerate i thriller estremamente – talvolta eccessivamente – crudi questa serie non fa per voi.

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L'uomo dello specchio
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L'uomo dello specchio
  • Kepler, Lars (Autore)

Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

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