libri in ingleseIl mese di giugno sta arrivando, e la nostra Viviana Giorgi ci dà come al solito qualche suggerimento per quanto riguardà le novità in uscita tra i libri in lingua originale: non ve le perdete!
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Ogni tanto dare retta ad un amico non guasta. Soprattutto quando questo amico è uno che legge bene. Già da tempo mi faceva il nome dell’inglese Stephen Leather, ma io lo snobbavo. Poi, un paio di settimane fa, ho preso in mano Dead Men (2008) e ho ringraziato il mio amico. La fregatura, quando scopri un autore che ti piace, è che poi rimani legato a lui e ai suoi personaggi e vuoi vedere come la loro vita andrà avanti. Così, anche se probabilmente non leggerò i primi romanzi di Leather, di sicuro non mi perderò Live Fire, di recente uscito in UK e in Usa, che parte da dove Dead Men finiva. Live fire è il sesto romanzo che ha per protagonista il calmo, rassicurante, ma doverosamente tormentato (moglie morta, bambino di 10 anni da crescere) Daniel Spider Shepherd, ex Sas, ex varie operazioni speciali, ora agente del SOCA, un’agenzia specializzata a piazzare infiltrati nei livelli più profondi e torbidi della malavita. Dan è uno che non ci va giù leggero, ma mi piace perché nonostante sappia usare mani e armi con una notevole disinvoltura, è calmo, riflessivo e ha un cervello che non è un optional. In Dead Men la storia si dipanava tra i panni sporchi dell’Ira e dell’MI5, con un significativo side-plot di marca qaedaista. In Live Fire Dan si infiltra in una banda di rapinatori di banca, ma poi finisce a dar la caccia a un gruppo di terroristi islamici nati e cresciuti in Inghilterra. Londra è ancora una volta sotto le bombe nemiche.
Alcuni romanzi di Stephen Leather si possono trovare anche in italiano da Piemme. Il sito dell’autore è: www.stephenleather.com

Altra uscita recente che ho in lista d’attesa è Fault Line di Barry Eisler (www.barryeisler.com), autore ampiamente pubblicato anche in Italia. Lo potete ascoltare e vedere (un consiglio spassionato per le signore che amano il genere, perchè Barry è anche da vedere).

L’eroe di Fault Line non è John Rain, l’assassino – ex special op. – nippo-americano della serie precedente, ma Ben Traven, un militare sotto copertura che fa il lavoro sporco per il governo. Un altro killer con licenza d’uccidere, insomma. E quando suo fratello avvocato, Alex, lo chiama chiedendo il suo aiuto, Ben corre da lui a San Francisco nonostante tra i due rimangano irrisolti non pochi conflitti. Le cose fra i due fratelli si complicano ulteriormente quando entra in gioco anche una collega di Alex, la bella Sarah…
In questo suo primo stand alone, l’ex agente Cia Barry Eisler mescola come al solito azione adrenalinica, tecnologia di ultima generazione (una rivoluzionaria applicazione crittografica è il fulcro della storia) e…. romance che lui definisce più esplicitamente steamy sex. Adoro Eisler per avere il coraggio di mettere l’amore nei suoi libri… A proposito di Eisler, è uscito (non in Italia) il primo film tratto da un suo libro, Rain Fall. Per il trailer guardate qui.

L’ultima segnalazione va oggi ad un romanzo d’esordio che ho già sul comodino: Beat the reaper di Josh Bazell. Scritto da un medico, ha come protagonista un medico, Peter, con un curioso passato di killer della mafia. Prima uccideva, ora guarisce. Negli Usa il romanzo è stato accolto come una rivelazione e definito una lettura veloce e feroce come una pallottola. Il 16 giugno arriva anche in Italia per Einaudi: Luca Conti ne anticipa la bellissima presentazione.

Articolo protocollato da Viviana Giorgi

Un tempo andavo soprattutto al cinema. Oggi soprattutto leggo. Solo in inglese, perchè è la lingua degli action thriller, il mio genere. Non sopporto più i vari procedural, né i legal o court thrillers, né le vecchiette inglesi coi loro pizzi. Se l'azione latita, il libro non fa per me. Se non si spara e non ci si prende a botte, il libro non fa per me. Se l'eroe (o l'eroina) non sono sufficientemente tormentati dai fantasmi del loro passato, il libro non fa per me. I miei autori preferiti (al momento) sono Lee Child, Andy McNab e Robert Crais. Sono entrata in questo Café per scroccare una birra al barman. Era buona, quindi ci sono tornata. Anche per aiutarlo a farne il thriller joint più noto del web. Sono presuntuosa, giornalista e tifo Milan.

Viviana Giorgi ha scritto 13 articoli: