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La morte nascosta romanzo di Stefano MarzottoStefano Marzotto ha recentemente pubblicato su Amazon il suo romanzo d’esordio, La morte nascosta, il cui sottotitolo chiarisce fin da subito a quale sottogenere preciso appartiene l’opera: “un cold case italiano.

È interessante la genesi de La morte nascosta e per arrivare a esaminarla bisogna prima spendere qualche parla sui dati biografici dell’autore. Stefano Marzotto, classe 1969, è un ingegnere elettronico e direttore vendite di una multinazionale che produce sistemi di automazione industriale, oltre a essere anche sindaco di Pressana, in provincia di Verona.

Il suo lavoro lo porta spesso a viaggiare ed è stato esattamente in aereo e nelle stanze di hotel che Stefano Marzotto ha scritto larga parte de La morte nascosta. La scelta del genere deriva dalla sua grande passione per i thriller e i gialli, con Agatha Christie, S.S. Van Dine, Andrea Camilleri, Ken Follett, Patricia Cornwell, Wilbur Smith e Donato Carrisi citati fra gli autori preferiti.

Protagonista de La morte nascosta è il maresciallo Francesco Rizzi, un pugliese che lavora in un piccolo comune veneto, e anche in questo caso Stefano Marzotto ha potuto capitalizzare sulle sue esperienze in quanto, anche se i fatti descritti sono di fantasia, alcuni dettagli e la veridicità di fondo traggono ispirazione dal suo incarico quale primo cittadino di Pressana.

Non è poi così frequente imbattersi in un romanzo italiano che tratta di cold case e vale quindi la pena soffermarsi su questa particolare tipologia, che nella realtà è andata sempre più espandendosi grazie ai progressi di scienza e tecnologia, che permettono di riaprire e risolvere casi ritenuti ormai “impossibili”, grazie a nuovi metodi e pratiche d’indagine.

Anche in Italia è presente da tempo una squadra che si occupa di questo tipo di casi: è l’Unità delitti insoluti, istituita nel 2009, il cui più grande successo fino a ora è probabilmente la chiusura del famoso “delitto dell’Olgiata”.

Ben venga quindi un autore che ha scelto narrazioni di questo tipo e non possiamo far altro che sperare che il maresciallo Rizzi torni a occuparsi quanto prima di cold case.
Vi offriamo ora una sinossi sintetica de La morte nascosta, e a seguire un estratto preso dalle primissime pagine del romanzo, che ben illustra lo stile asciutto e conciso di Stefano Marzotto, composto da rapide raffiche di frasi molto brevi.

La morte nascosta prende avvio dall’apertura di una vecchia tomba abbandonata, apertura che riserva una terrificante sorpresa. All’interno della tomba è infatti presente un cadavere che non dovrebbe trovarsi lì. Al comandante della locale stazione dei carabinieri, il maresciallo Rizzi, spetterà prima di tutto il compito di identificare la vittima e quindi quello, possibilmente, di arrestare l’assassino.

Le indagini sono complicate dal fatto che è passato del tempo dall’omicidio e man mano che si inoltrerà nel caso, Rizzi si ritroverà anche a scavare nel passato degli abitanti del piccolo comune, scoprendo più di un segreto e scheletri negli armadi.

“Coricato sul ripiano c’era un corpo umano. Si trovava in quella posizione certamente da tanto tempo. Rizzi aveva visto spesso cadaveri, sovente di morti ammazzati e non era certo un bello spettacolo. Ma questo era completamente diverso. Sembrava come ‘essiccato’. La pelle che ricopriva il viso era gialla e tirata. Lo stesso valeva per le mani, l’altra parte scoperta del corpo. Il resto era coperto da vestiti. Tutto era ingrigito e coperto di polvere, ma si sarebbe detto che il corpo indossasse scarpe, pantaloni, camicia ed una giacca. Niente cravatta. A Rizzi venne in mente il funerale del nonno, tanti anni prima, quando era ancora un ragazzino. Lo aveva colpito il fatto che, disposto nella bara, indossava la cravatta che mai gli aveva vi-sto portare in vita. Questo qui la cravatta non ce l’aveva, ma aveva qualcos’altro. A fianco della testa era appoggiato un cappello da uomo.”

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Articolo protocollato da Simone Della Roggia

Appassionato di gialli e thriller, della buona cucina, e di bassotti (non necessariamente in quest'ordine). Scrittore a tempo perso, ovvero di notte. Passo molto tempo sui treni italiani, lo inganno leggendo.

Simone Della Roggia ha scritto 177 articoli: