Dopo i successi riscossi con In fragranza di reato e Un’indagine fragrante, ecco la terza avventura per Agata Cristiani, “naso” già incontrata nelle precedenti scorribande della serie Delitti e profumi.

Qui non ci troviamo più al bed and breakfast L’Essenza, dove Agata ormai ha praticamente messo su famiglia con i suoi ospiti fissi, ma l’intera falange dei Segugi si è spostata ad Antibes dove verrà consegnato l’ambìto TFF Award, ossia il premio Oscar dei profumi.

Scenario meraviglioso, quindi, tra il blu del mare della Côte più glam du monde e il viola della lavanda di Grasse, ove si concentrano le coltivazioni di fiori da cui le maisons de création de parfum traggono essenze ed estratti.

Ma non è solo scintillio di cristalli e frusciare di abiti di seta quella notte all’Hotel Eden Rock perché, un attimo dopo essersi aggiudicata il premio tanto agognato, Agata si ritrova blindata da un Monsieur le Commissaire così francese da sembrare caricaturale: il y a eu un meurtre e l’arma è proprio la sua statuetta.

Comincia così, a ruoli invertiti, la nuova enquête del quintetto di Varese, ma se la dottssa Burigana qui non può dirigerla da Pm, né Di Stefano può fare il gendarme ufficiale, lo psichiatra Tiresia e l’arch. Brambilla per contro restano perfettamente nel loro ruolo abituale di ficcare il naso sotto traccia e investigare anche con metodi poco ortodossi.

Un mistero da schiarire a cui, in breve s’aggiunge un secondo cadavere, tra invidie e malefatte tra concorrenti, che mentre si scambiano melliflue congratulazioni si studiano come fanno i rettili con la preda.Sopra tutti, l’ironia signorile e altoborghese della nostra Bossi, salace (ri)tagliatrice di parodie di personaggi, divertente e caustica, tenera e accudente, il cui ultimo sguardo d’affetto va a Fracas e a tutti i quadrupedi, anche poco profumati. Rivedetela a Risolto Giallo e capirete.

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Articolo protocollato da Alessia Sorgato

Alessia Sorgato, classe 1968, giornalista pubblicista e avvocato cassazionista. Si occupa di soggetti deboli, ossia di difesa di vittime, soprattutto di reati endo-famigliari e in tema ha scritto 12 libri tra cui Giù le mani dalle donne per Mondadori. Legge e recensisce gialli (e di alcuni effettua revisione giuridica così da risparmiarsi qualche licenza dello scrittore) perché almeno li, a volte, si fa giustizia.

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