La cura dal benessere di Gore VerbinskiLa cura dal benessere rappresenta il ritorno di Gore Verbinski al thriller-horror psicologico che gli aveva assicurato fama e successo al tempo del remake di Ringu, sebbene in questo caso l’aspetto sovrannaturale non giochi un ruolo molto importante.

Il film è stato scritto da Justin Haythe sulla base di un soggetto di Hayte e Verbinski e vede fra gli interpreti principali attori quali Dane DeHaan, Jason Isaacs e Mia Goth. La cura dal benessere segue un giovane exec statunitense che viene inviato in un misterioso centro di riabilitazione nelle alpi svizzere alla ricerca del CEO della società per cui lavora.
La pellicola è stata distribuita da 20th Century Fox il 17 febbraio 2017 e arriverà in Italia il 23 marzo 2017.

In una importante società finanziaria di New York un ambizioso e arrogante giovane exec, Lockhart (Dan DeHaan), grazie all’improvvisa morte di un suo collega viene incaricato con l’importante missione di recuperare il CEO della compagnia, Roland Pembroke (Harry Groener). L’uomo si è recato tempo fa in un misterioso quanto idilliaco centro del benessere situato nelle alpi svizzere, ma ora la sua presenza è richiesta a New York per firmare la fusione della società con un’altra compagnia.

Pembroke però ha inviato una lettera disturbante e confusa e si teme per la sua sanità mentale: quando Lockhart arriva alla spa incontra subito resistenza sia da parte del personale che da parte del dottor Heinreich Volmer (Jason Isaacs) e un grave incidente stradale lo obbliga ad allungare la permanenza nella clinica. Costretto nella spa, Lockhart fa conoscenza sia con una giovane ragazza di nome Hannah (Mia Goth) che con un’altra paziente, Victoria Watkins, che gli rivela la storia dell’edificio.

La spa è stata infatti costruita sulle rovine di un castello di un barone, bruciato più di 200 anni fa. Si narra che il barone fosse alla ricerca di un erede dal sangue puro e, dopo aver provato a ottenerlo con la sorella, sterile, cominciò una serie di esperimenti proibiti sui contadini, fino a provocarne la ribellione con conseguente distruzione dell’edificio.

Ma qualcosa di quegli antichi esperimenti ancora persiste e Lockhart potrebbe trovarsi al centro di un piano letale che affonda le sue radici nel lontano passato…

Nel momento in cui vi scrivo La cura dal benessere non ha ricevuto una accoglienza critica convincente: 6,6 su 10 per IMDb, 47/100 per Metacritic e 41% su Rotten Tomatoes, ci sono poche speranze che questi indici possano salire in futuro.

Le critiche negative ripetono in qualche modo un pensiero che nei confronti di Gore Verbinski è ricorrente da molto tempo: a fronte di alcune eccellenze nel reparto tecnico, la sceneggiatura risulta farraginosa, piena di buchi logici e poco coinvolgente, incapace di chiarire l’eventuale messaggio contenuto nel soggetto e in definitiva poco incisiva.

Pur essendo un giudizio duro e, a guardare vari titoli nella sua carriera, tutto sommato onesto nei confronti di questo regista, si tratta anche di opinioni che lasciano comunque spazio a una modalità di fruizione più disimpegnata.

Verbinski si conferma quindi regista adatto a chi è in grado di gradire la cornice e vari elementi di contorno, riuscendo a mettere da parte la tenuta del copione.
Lo spettatore che è quindi in grado di ignorare determinati fattori si troverà comunque di fronte a una pellicola che mischia horror e thriller psicologico riuscendo a discostarsi dai canoni più diffusi al momento, e che riesce a farlo con una confezione grafica sontuosa, che offre parecchi momenti tanto memorabili quanto in definitiva vuoti.

Si tratta di un risultato a ogni modo superiore alla media del settore e si ha la continua sensazione di assistere a uno spettacolo esteticamente soddisfacente, in particolare grazie all’apporto dell’ottima fotografia di Bojan Bazelli e di azzeccate scelte a livello scenografico.
Occorre anche applaudire il fatto che il regista non si affida ai consueti trucchi sonori per creare spavento e terrore: Gore Verbinski confeziona una moderna e difettosa favola gotica che è più al servizio dell’occhio che a quello della mente.

Sono in molti a trovarsi concordi nel segnalare l’ottima prova di Dane DeHaan nei panni di Lockhart: dopo varie e incisive prestazioni in ambito televisivo DeHaan, con Life, Knight of Cups e il presente La cura dal benessere sembra aver trovato le occasioni e quella marcia in più in grado di metterlo in evidenza anche sul grande schermo: vedremo nei prossimi anni con quali risultati.

In definitiva siamo di fronte a un film destinato a scontentare chi è in cerca di qualcosa di nuovo e incisivo nel genere, ma capace di assicurare qualche squarcio visionario a chi è disposto a mettere in cantiere un diffuso senso di dejà vu e una durata eccessiva alla quale non avrebbe fatto male una maggiore cattiveria in fase di montaggio.

Titolo: la cura dal benessere
Titolo originale: A cure from wellness
USA, 2017, colore, 146 minuti
Regia: Gore Verbinski
Sceneggiatura: Justin Haythe e Gore Verbinski
Fotografia: Bojan Bazelli
Montaggio: Pete Beaudreau e Lance Pereira
Musica: Benjamin Wallfisch
Produzione: New Regency Productions, Blind Wink Productions, Studio Babelsberg e TSG Entertainment.

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