Pubblicata per i tipi di Fazi, Sara Blaedel ha esordito a maggio 2012 con il suo primo volume in lingua italiana dal titolo ‘Mai più libera’. Considerata una delle più grandi scrittrici danesi, (nominata dai propri lettori per ben tre anni) Sara ha ottenuto ottime recensioni perché capace di disegnare il ritratto più crudo del proprio paese, raccontando attraverso fatti di cronaca nera storie veritiere da far conoscere al grande pubblico. Il percorso letterario di Sara è alternativo al self-publishing perché, desiderosa di assecondare la propria passione per la scrittura, ha fondato la SaraB Edizioni, una casa editrice dedicata al crime danese che le ha permesso di farsi conoscere. Dal 2003 a oggi ha saputo conquistare i lettori attraverso una scrittura senza fronzoli in cui la protagonista Louise Rick della omicidi è capace di guidare le dinamiche in ogni caso di omicidio fino alla risoluzione senza manie di protagonismo. La detective è affiancata nella sua vita professionale e personale dall’amica giornalista di nera Camilla, legate da un profondo affetto nonostante i loro caratteri siano l’opposto. Camilla a stento riesce a mantenere il giusto distacco di fronte ai casi che si trova a raccontare per il giornale, ecco perché si sentirà responsabile dell’omicidio di chi gli ha rivelato importanti informazioni. Riuscirà Louise a districarsi in un ambiente di corruzione, di meschinità e di morte? Abbiamo incontrato Sara in occasione del suo esordio italiano, riscoprendo una persona disponibile e simpatica, nonostante la sua scrittura conosca le tinte più nere della società.

[D]: Buongiorno Sara, perché hai deciso di dedicarti al genere mistery?
[R]: Ho amato la crime fiction sin da quando ero bambina, era davvero l’unico genere per me! Anche la struttura che si deve dare quando si sceglie una crime fiction mi affascinava.

[D]: Qual è il tuo metodo di scrittura?
[R]: Inizio cercando il tema, spesso è qualcosa su cui ho riflettuto per un po’ di tempo. Quando sono relativamente sicura di questo, inizio un’ampia ricerca che comprende molta lettura, ricerca dei luoghi e interviste con i professionisti, non ultimo qualche fonte attendibile in polizia e negli uffici del coroner. Una volta che l’argomento è ben studiato, inizio con la trama. Solo allora quando la ricerca è fatta, la trama a posto, i personaggi definiti, inizia la scrittura vera e propria.

[D]: Dove ti piace scrivere?
[R]: Sono così privilegiata che ho una casa al mare quasi esclusivamente dedicata alla scrittura. Così vado là con il mio cane e scrivo indisturbata.

[D]: Che tipo di ricerche hai fatto per “Mai più libera”?
[R]: Ho letto molto sulla tratta delle prostitute, sia in patria che all’estero, e ho intervistato il dipartimento della polizia di Copenhagen che lavora con questi casi.

[D]: Chi è il personaggio che preferisci?
[R]: E’ impossibile dirlo, ma di certo Louise è sempre vicina al mio cuore. In questo libro in particolare, l’ubriacone sulla panchina, Kaj Antonsen. Lo sento davvero sotto la pelle!

[D]: Quali sentimenti vuoi che provino i lettori quando leggono il tuo libro?
[R]: Vorrei che loro provassero empatia nei confronti delle vittime per i crimini commessi nella mia storia, ma anche forse una comprensione più profonda del perché alcune persone diventino dei killer. E di certo, voglio che i miei lettori sentano una profonda comprensione e affinità con le mie due eroine!

[D]: E’ possibile conoscere senza ombra di dubbio cosa è buono e cosa cattivo?
[D]: Per dirla in breve, no. Questi giudizi sono sempre facili da dare quando le persone o le situazioni sono vissute da lontano, ma non appena si guarda più da vicino, tutte le sfumature di grigio appaiono.

[D]: Qual è lo scopo del tuo libro?
[R]: Non posso imporre il mio punto di vista agli altri, ma per me i libri sono sempre stati una fonte di gioia, intrattenimento, brivido, insomma una comprensione più profonda del genere umano.

[D]: Quando scrivi, come separi i fatti dalla finzione?
[R]: Mi premuro che ogni cosa che gira intorno alla storia sia reale e sono molto attenta nelle mie ricerche. Ma la storia in sé e tutti i personaggi sono immaginari.

[D]: Come scrittrice di thriller danese, come fai a crearti un pubblico ‘worldwide’?
[R]: Beh a dire il vero, ancora non ne ho costruito uno, ma avendo editori specializzati e laboriosi e addetti alle pubbliche relazioni, sono sulla strada giusta. Viaggio per paesi, dove i miei libri sono pubblicati e concedo interviste, parlo con librai e cerco di coinvolgere i lettori. Sono anche molto attiva sui social network, amo essere in contatto con i miei lettori. Ho la mia pagina facebook per i miei lettori danesi e inoltre una in inglese per i lettori di altre nazioni. ‘Tweetto’ anche sia in danese che in inglese.

[D]: Parlaci dei tuoi prossimi progetti…
[R]: Sto iniziando a scrivere il mio ottavo romanzo su Louise Rick. Ho fatto molte ricerche e ora sto lavorando alla trama. Poi mi ritirerò nella mia casa estiva per scrivere.

[D]: Grazie del tempo che ci hai dedicato… noi di Thriller Cafè ti facciamo un grande in bocca al lupo per la tua carriera letteraria. Al prossimo romanzo!
[R]: Grazie a voi per l’ospitata!

Credits per la foto: Steen Brogaard

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Articolo protocollato da Arianna e Selena Mannella

Arianna e Selena Mannella Collaborano al magazine Albatros per il quale intervistano personaggi del jet set nazionale e internazionale e con Thriller Magazine, nel quale curano la rubrica “Ordinaria Follia”. Sono addette stampa e editor.

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