Va in onda ogni domenica mattina alle 10.05 su Radio 1 “Re Noir. I colori del giallo”, un nuovo programma ideato e condotto da Stefano Tura, noto giornalista della radio e tv pubblica e capo della sede Rai dell’Emilia Romagna.

Re Noir. I colori del giallo” racconta un genere letterario di grande successo, il Noir, attraverso incontri, interviste, letture e curiosità. Il racconto diventa una vera e propria analisi della società odierna attraverso le opere e le testimonianze dei più celebri autori di gialli e noir, italiani e stranieri.  Si parla di letteratura, di cinema, di musica e vengono affrontati anche temi sociali.

Abbiamo fatto alcune domande all’attore Ettore Nicoletti, che è la voce narrante principale di “Re Noir. I colori del giallo”, oltre che grande fan del Noir.

  • Ettore quale è il tuo ruolo nella trasmissione?

Io do voce ai brani scelti dagli autori. Ogni puntata leggo piccoli estratti dai loro ultimi libri. E’ un lavoro davvero entusiasmante potere rendere udibile quella voce che tutti abbiamo in testa mentre leggiamo un  libro.

Le puntate sono dedicate a tematiche ogni volta differenti, con brani musicali scelti ad hoc, trailer di film e letture di brani estratti dagli ultimi libri degli scrittori ospiti. Si tratta di un programma di ampio respiro che tratta di concetti molto profondi quali la paura, l’angoscia, l’ossessione, le fragilità umane che più caratterizzano i tempi che viviamo.

  • Come è nata questa collaborazione?

Dall’incontro con Stefano Tura che è il direttore anche del Festival Cesenatico Noir, con cui collaboro da alcune stagioni. Mi ha chiesto di fare delle piccole messe in scena/letture dei brani degli scrittori ospiti. Ho sentito subito che era pane per i miei denti e ogni edizione è sempre più divertente per me. Dà spazio alla mia creatività e mi permette di affrontare ottimi testi e tematiche importanti. Il noir, il thriller, sono generi di intrattenimento ma che nascondono tra le loro trame profonde riflessioni sull’uomo, sulle relazioni e sulla società.

  • Se dovessi scegliere un autore tra quelli a cui hai già prestato la tua voce quale sarebbe e perchè?

Sicuramente Carlo Lucarelli. E’ un amico e lo stimo tantissimo. Un grande conoscitore di musica e devo dire che ascoltiamo gli stessi generi. Le sue mani sono d’oro, ha una capacità di farti immergere nella storia e nell’anima dei personaggi che è strabiliante.

Trovo una fortissima connessione con il suo modo di raccontare.

  • E tra quelli a cui non hai ancora prestato la tua voce quale sceglieresti?

Joe R. Lansdale. E’ un mito per me. Ho prestato la mia voce per un suo radio dramma “Dreamscapes” insieme a sua figlia. L’ho incontrato questa estate, è un autore fantastico, un uomo da cui trarre ispirazione creativa e artistica.

  • Come definiresti il tuo rapporto con la letteratura Noir?

Sono un grande divoratore di libri, quando ero adolescente mi piacevano molto gli Horror, Stephen King, Clive Barker, ma il Noir me lo ha fatto conoscere a fondo Stefano Tura. Anche la serie “Arthur” che ho girato come protagonista ha un sapore molto affine, è una folle Black Comedy. Forse il Noir è sempre stato presente dentro me e doveva solo trovare l’occasione di uscire allo scoperto!

  • Sappiamo che con Stefano Tura, ideatore e conduttore di Re Noir, collabori da diverse stagioni anche per il festival Cesenatico Noir. Puoi raccontarci qualcosa di questo festival?

Come dicevo è un festival importante della città di Cesenatico. Sono nato da queste parti e mi sento fortemente legato al mio territorio. Il festival ospita ogni anno i migliori scrittori Noir. Ci sono anche ospiti internazionali. Il direttore del festival è sempre molto attento alla selezione degli ospiti e agli eventi collaterali del festival come musica, teatro, cinema e illustrazione.

Le mie sono perfomances e non letture: insieme al regista e migliore amico Benoit Felix Lombard, le mie letture sono delle piccole messe in scena proprio con l’intento di dare vita ai mondi, ai personaggi, alle storie e gli eventi, che solitamente sentiamo nella nostra mente, con la nostra voce mentale mentre leggiamo. Non mi sarei mai fermato ad una lettura semplice, è necessario creare immagini, usare la musica, altri testi, il corpo, oggetti, per uscire dalle pagine scritte e mostrare l’anima delle opere degli autori. C’è sempre molta aspettativa su quello che andrò a fare sul palco, curiosità, mistero. Mi piace portare mistero proprio nella casa del mistero, il noir. E comunque è un festival di intrattenimento. Lo spettacolo è sempre intrattenimento, non voglio dimenticarlo. Proprio perché attraverso l’intrattenimento possiamo riflettere e mandare messaggi culturalmente e socialmente utili.

  • Sei il protagonista assoluto della serie noir Arthure hai vinto numerosi premi come miglior attore per questo tuo ruolo, tra cui uno proprio nei giorni scorsi a Bilbao al Bilbao Series Land Bilbao International Digital Festival. La stessa serie ha vinto tanti riconoscimenti come migliore web series a livello mondiale. Puoi raccontarci qualcosa di questo tuo ruolo e di come ti sei approcciato al noir anche nella recitazione con la camera?

Arthur è un personaggio al quale sono estremamente legato. Arthur è un serial killer che ha deciso di smettere di uccidere, di darci un taglio e resistere al suo “vizietto”. E’ una Black Comedy, molto ironica e con un tocco Noir/Horror che la rende estremamente affascinante. Lo spettatore fa il tifo per Arthur, ammaliato dal suo fascino e dalla sua ironia, tifa perché davvero riesca a smettere di uccidere e al tempo stesso non vede l’ora che ceda al suo vizio e mieta la prossima vittima. Forse perché Arthur lotta contro la sua natura, trattenendo i suoi istinti e ogni tanto cedendovi. Mi sembra una buona visione dell’uomo moderno, schiacciato da una società che ignora la sua umanità, emotività, la parte istintiva, la pancia. Noi abbiamo bisogno di sbagliare, come insegno ai miei allievi quando insegno improvvisazione teatrale, l’errore è necessario, ci aiuta a conoscerci meglio, e ti dirò di più, l’errore è una grande risorsa artistica, produttiva, utile alla consapevolezza.

Amo Arthur in tutte le sue sfaccettature, dettagli, movenze. Lo sento dentro di me costantemente, si lo so è un serial killer ma parlo della sua umanità, so benissimo dove sta e mi basta un click per farlo venire fuori. Il segreto di Arthur, il suo fascino, sta nel perfetto equilibrio tra la parte oscura e la sua ironia. La commedia nera. Con un tocco di surreale. Un antieroe che ammalia il pubblico, che subito sta dalla sua parte, ne sente le emozioni nascoste e i pensieri, capisce come si sente ed empatizza.

Sono uscite le prime due stagioni della serie e il successo è stato strepitoso. La serie, nata come web series e approdata poi nelle Tv Svizzera RSI e su Playsuisse ha addirittura vinto la World Web Series Cup di Berlino come miglior serie del mondo. In Italia la produzione sta prendendo contatti con le grandi piattaforme web e spero che presto vada in onda. Intanto ci sono ancora le prime due stagioni disponibili su YouTube.

Stanno anche scrivendo la terza stagione…… ma non posso dire nulla!

  • Come ultima domanda vuoi lasciarci con una citazione dalla letteratura noir che consideri importante condividere?

Mica facile questa domanda eh? Però mi dà la possibilità di riflettere su qualcosa che non avevo pensato. Vediamo… Vi lascio con due citazioni di Howard Phillips Lovecraft. Forse non uno scrittore Noir, ma con la paura, l’angoscia, il nero e il thriller ci sapeva davvero fare:

La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica è la paura dell’ignoto.”

Il tempo, proseguirono le onde, è immobile; non ha né inizio, né fine. Che abbia movimento e sia la causa del mutamento è solo illusione. In realtà, il tempo stesso è illusione perché, a parte la visuale ristretta degli esseri delle dimensioni limitate, non esistono cose come il passato, il presente e il futuro”.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1638 articoli: