
«La maggior parte della gente avrebbe vissuto quel 10 dicembre come una qualsiasi altra giornata di fine autunno, ma per lui quella data rappresentava qualcosa di più. Era l’anniversario di un evento che, esattamente cinquant’anni prima, aveva sconvolto l’intero paese.»
Stiamo parlando di Tetsuo Nakamura, un anziano ex ispettore di polizia di Tokyo, che cinquant’anni prima, nel 1968, si era occupato dell’indagine del furto di trecento milioni di yen. La rapina era stata compiuta da un finto poliziotto che, con un inganno, aveva fermato e poi derubato la Nissan portavalori della banca Nippon Trust che conteneva il denaro destinato a pagare i bonus dei dipendenti di una grande fabbrica.
L’allora giovane ispettore Nakamura si era illuso (e come lui il resto della squadra) che il caso sarebbe stato di facile risoluzione perché troppi errori, macroscopici e grossolani, erano stati commessi da colui che sembrava essere un ladro dilettante. Ma non fu così.
Ora, a distanza di un cinquantennio, quel furto e quell’indagine sono ancora ben vivi in Nakamura che ricorda ancora tutto come se fosse successo il giorno prima.
L’anziano viene contattato da un giornalista della televisione NHK che gli propone un compenso di trentamila yen per rilasciare, in video, la sua testimonianza su quell’evento.
«Certo che mi sta bene se riprendete l’intervista. Trentamila yen, ha detto? La pensione della polizia non è granché, mi creda.»
L’uomo accetterà e inizierà così, con al seguito il giornalista Watanabe e la sua cameramen Myōga, una sorta di peregrinaggio con numerose soste strategiche…
Tommaso Scotti torna in libreria e lo fa, questa volta, senza il suo Takeshi Nishida. Ma sarà poi così?
“Il segreto del vecchio signor Nakamura” è un mystery/noir eccellente che, passo dopo passo, ci conduce nel cuore del problema dandoci tutti i dettagli e tutti gli indizi per scoprire la verità. Ma avremo occhi e cuore per farlo?
«Comunque, i dettagli sono tutto, signor Watanabe» continuò Nakamura. «Sono il collante che tiene assieme le pagine di un’indagine. E questa storia a cui lei è tanto interessato è proprio una storia di dettagli. Di persone e di dettagli.»
Tommaso Scotti trasporta noi lettori in un viaggio tra passato e presente, mettendo in scena una struttura narrativa dall’architettura perfetta.
Anche questa volta, protagonista indiscusso è il Giappone con le sue tradizioni, i suoi rituali e la sua ricerca della perfezione.
Tutti i personaggi, anche i minori, hanno un ruolo fondamentale nella storia perché è solo ascoltando la voce di tutti che si potrà avere un quadro completo della situazione.
«Non sai chi sei finché non lo sei» dice uno dei personaggi minori rivelando così la vera essenza del romanzo.
Colto e raffinato come sempre, ma anche poetico e filosofico, Scotti ci regala un altro bellissimo romanzo ricco di umanità e di spunti di riflessione.
In conclusione, “Il segreto del vecchio signor Nakamura” (dalla struttura che a me è sembrata molto simile a quella de “L’ombrello dell’imperatore“) è una lettura imperdibile!
Tommaso Scotti
Tommaso Scotti è nato nel 1984 e si è laureato in matematica. Seguendo una passione per le arti marziali, si è trasferito in Oriente nel 2010. Ha pubblicato per Longanesi “L’ombrello dell’imperatore” (2021), seguito nel 2022 da “Le due morti del signor Mihara” e nel 2023 da “I diavoli di Tokyo Ovest” con protagonista l’ispettore nippoamericano Nishida.
Ora, con “Il segreto del vecchio signor Nakamura“, ci dà una storia romanzata di un celebre caso irrisolto del Giappone.
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