Marcello Simoni: Il labirinto ai confini del mondoAutore che in molti amano e in molti sdegnano, Marcello Simoni, non fosse altro che per il numero di libri che vende, non può non essere segnalato al Thriller Café con l’uscita del suo nuovo romanzo. Intitolato Il labirinto ai confini del mondo questo nuovo thriller storico esce come sempre per Newton Compton come i precedenti Il mercante di libri maledetti, La biblioteca perduta dell’alchimista, L’isola dei monaci senza nome e I sotterranei della cattedrale.

Stavolta siamo a Napoli, nel 1229. Un misterioso cavaliere sta lasciandosi alle spalle una scia di delitti e spinge l’inquisitore Konrad von Marburg a investigare sulla setta dei Luciferiani, devota a un antichissimo culto astrale. Coinvolto nella vicenda è anche Suger de Petit-Pont, un magister medicinae cacciato dall’università di Notre-Dame e arrestato da von Marburg, ansioso di assicurare un colpevole alla giustizia divina. Lo stesso Ignazio da Toledo, arrivato a Napoli per vendere una reliquia, suscita allo stesso modo i sospetti dell’Inquisitore, tanto da venire addirittura considerato come il capo dei Luciferiani e responsabile degli omicidi. Per dimostrare la propria innocenza Ignazio dovrà dedicarsi a una rischiosa ricerca, che lo condurrà fino in Sicilia alla “Corte dei miracoli” di Federico II. Il mistero sulla temibile setta si cela forse tra le mura del palazzo imperiale? E cosa nascondono i Luciferiani di così prezioso da valere il sacrificio di tante vite?

Tratto dal sito dell’editore vi riportiamo un estratto del prologo:

PROLOGO

Anno del Signore 1229, 15 gennaio
Basilica minor di Seligenstadt

L’alba indugiava, soffocata da una notte impenetrabile. Una notte che forse sarebbe durata in eterno. Nella basilica carolingia, in una stanza lontana dal dormitorio, Konrad von Marburg era affacciato alla finestra. Osservava il paesaggio ammantato di buio, immobile come un cane da punta che ha fiutato la preda. Era in attesa di qualcosa, un segno, una visione, e in cuor suo non sapeva se si sarebbe manifestato davanti ai suoi occhi o nel profondo dell’anima. Aveva già intuito, tuttavia, di cosa si trattasse. Dopo trent’anni di roghi ed esorcismi, era certo di non sbagliarsi. L’aveva percepito come un suono uscito dalle tenebre, il nitrito di un destriero. Ed era pronto a combattere.
Socchiuse le palpebre, sprezzante dell’aria gelida che gli sferzava il viso. Il vento del nord sibilava per i campi e lungo le strade come una furia. Carezze di una natura matrigna, doni di un inverno che stringeva la Turingia e la Renania in una morsa ghiacciata. Vi coglieva quasi un avvertimento, un anticipo di quanto l’aspettava. Perché lui, Konrad von Marburg, era riuscito a scorgere la trama del Maligno negli eventi umani.
«Fiat voluntas tua», ruminò, chinando lievemente il capo.
Chiuse gli scuri e si rivolse alla stanza in penombra. Sopra uno scrittoio l’attendevano due lettere, una vergata in tedesco, l’altra in latino. Le aveva scritte entrambe nel corso della notte, quasi di getto, e lasciate sul ripiano in attesa che l’inchiostro si fosse asciugato. La situazione era assai grave. Entro poche ore una staffetta sarebbe partita per consegnarle.
La prima era destinata al langravio di Turingia, il signore di quelle terre; la seconda invece a Sua Santità in persona, papa Gregorio ix. Avevano più o meno lo stesso contenuto, con lievi variazioni riguardo le formule di omaggio e di encomio.
Konrad sedette allo scrittoio e prese la missiva vergata in latino, per rileggerla alla luce di una bugia. Era consapevole di aver viziato il testo con qualche germanismo, ma sapeva anche di non doversene preoccupare. Quando ancora non era papa e rispondeva al nome di Ugolino di Anagni, Gregorio ix aveva viaggiato come legato apostolico in Germania ed era perfettamente in grado di comprendere la lingua tedesca.
Il testo diceva:

Potete scaricare il primo capitolo gratis in PDF dal sito di Newton Compton.

Qui a seguire vi lasciamo alla visione del booktrailer:

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1637 articoli: