Il grido della rosa – Alice Basso
Nel salotto del Thriller Café oggi serviamo un giallo dal retrogusto storico e femminista, shakerato con sapienza da Alice Basso. “Il grido della rosa“, secondo romanzo della serie con protagonista Anita Bo, ci riporta nella Torino fascista del 1935, tra dittature culturali, case di tolleranza e indagini scomode. E fidatevi: il risultato ha lo stesso effetto di un bicchiere di Barbera versato troppo in fretta. Colpisce, macchia, e non si dimentica.
La nostra eroina Anita è una dattilografa dalle idee troppo moderne per il regime e una lingua fin troppo affilata per una donna “perbene”. Dopo aver rinviato il matrimonio con l’insopportabile Corrado Leone per “dedicarsi al lavoro”, finisce impelagata in un nuovo caso ben più grosso di lei: una ragazza sordomuta trovata morta durante una festa dell’alta società e un neonato mostrato come un trofeo. Un incidente, si dice. Ma Anita, con l’aiuto dell’amica Clara, dell’agguerrita professoressa Fiorio e di una nuova alleata, Diana, ha un sospetto: sotto le apparenze impeccabili della Torino bene, cova qualcosa di marcio.
E così, mentre le pagine della Olivetti M40 ticchettano, si apre uno scenario fatto di soprusi nascosti, silenzi imposti, e misteri che la stampa ufficiale non osa nemmeno sfiorare. Le indagini la portano a esplorare l’ONMI – quell’ente “benefico” per madri e infanzia che, in realtà, pare più un ingranaggio del regime – e a scendere nei bassifondi moralmente torbidi delle case di tolleranza. Tutto mentre la pressione sociale cerca di ridurre ogni donna a moglie, madre o santa.
La scrittura della Basso è come sempre brillante, leggera nella forma e tagliente nel contenuto. Anita Bo è una protagonista irresistibile: testarda, arguta, ironica. Le atmosfere storiche sono rese con precisione documentata ma mai pedante, e il ritmo narrativo non perde mai colpi. Il giallo si fonde con la denuncia sociale in un equilibrio raro, e si sorride spesso, ma con l’amaro in bocca.
Chi cerca un giallo ad alta tensione investigativa, con colpi di scena mozzafiato e delitti efferati, potrebbe trovare “Il grido della rosa” troppo “intimo”, troppo narrativo. Ma sarebbe come lamentarsi che in un bar storico non servano cocktail molecolari.
Con questo romanzo Alice Basso si conferma voce originale nel panorama italiano, capace di dare corpo e anima a personaggi femminili fuori norma e fuori tempo massimo. Anita Bo non si limita a scrivere: lei riscrive le regole. E nel farlo, ci conquista una pagina alla volta.
Libri della serie "Anita Bo"
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