I segreti della casa di Rye Lane – Susan Allott
Susan Allott, acclamata autrice britannica, vive nel sud di Londra con il marito e i due figli, e nel 2020 è stata nominata per il premio John Creasey New Blood Dagger Award.
Nel 2021 è stato tradotto in italiano sempre da HarperCollins il suo primo libro, “Una vita migliore” e oggi la ritroviamo con “I segreti della casa di Rye Lane” dove non potremo evitare di porci una domanda: cos’è una casa? Un luogo sicuro, un nido accogliente, un edificio dove ogni giorno delle persone respirano, si svegliano, vivono, soffrono e gioiscono, sono buone o cattive, muoiono.
Quando sono abitate le case hanno un sentore particolare, quando sono vuote invece lo capiamo subito, perché c’è un senso di attesa, echi di ricordi, diventano scrigno di tutto quello che hanno assorbito.
La casa è la protagonista di questo romanzo e l’autrice la fa vivere attraverso tre diversi stadi temporali, che rappresentano tappe fondamentali nella storia dell’edificio di Rye Lane.
Nel diciannovesimo secolo, conosceremo Horatio Lloyd l’uomo che ha costruito l’edificio, che impone a tutti i domestici di tenere porte e finestre serrate per evitare i miasmi del vicino fiume. Un uomo strano, ossessionato, con un segreto che ha a che fare con la morte della moglie. Mentre nel vicinato corrono le voci che la donna sia stata assassinata, lo vedremo scendere in un abisso nero.
Un primo mistero, ma il romanzo si apre negli anni ’90 con una scena veloce e rapida, dove la proprietaria di casa muore cadendo dalle scale a causa di una spinta. Alle sue spalle c’erano tre persone, una l’ha uccisa: chi?
Mentre conosciamo sempre più i personaggi già citati arriviamo nel tempo moderno della storia il 2008, con Maxine nuova proprietaria di una casa ormai vecchia, decadente, bisognosa di molte cure e con molti segreti. Lei e il fidanzato, un uomo già ambiguo, assumono qualcuno per le riparazioni e le cose si complicano.
“I segreti della casa di Rye Lane” non è un thriller canonico, con delitti e indagini; è una storia di atmosfera, di suggestioni e sussurri, di tensione che in un certo qual modo ricorda i romanzi di Patricia Highsmith.
I personaggi sono costruiti in modo egregio, l’autrice li racconta attraverso i loro comportamenti e risultano intriganti per quello che non dicono. Tutti, nessuno escluso tacciono qualcosa, omettono o mentono volontariamente. Possono tenere segrete delle piccolezze o dei grandi segreti, in entrambi i casi quelle labbra cucite, le frasi lasciate cadere, i discorsi sviati, danno un senso di insicurezza, di pericolo.
Le tre trame temporali si influenzano l’un l’altra, dipanandosi poco alla volta, dando la sensazione al lettore di aver compreso per poi smentirlo, nulla è semplice in questo libro. “I segreti della casa di Rye Lane” non racconta la banale malvagità, ma la tristezza delle occasioni mancate, la desolazione di vite che si sono complicate per non aver parlato a cuore aperto, con sincerità. Nei capitoli viene offerta la possibilità di riflettere su quanto veleno possano instillare poco alla volta le menzogne, oscurando il cammino, impregnando perfino i muri di una casa e, quando la misura sarà colma, potrà succedere di tutto.
Recensione di Tatiana Vanini.
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