Il fiuto del dottor Jean – Georges Simenon
Abbiamo ormai esaurito i complimenti e le parole di encomio per Adelphi, ma dobbiamo trovarne di nuovi per la pubblicazione di questo Il fiuto del dottor Jean, che raccoglie i racconti che Georges Simenon a ha dedicato a un suo personaggio minore ma non per questo meno interessante.
I racconti in questione, tradotti in italiano da Marina Di Leo, sono stati scritti intorno al 1938, in uno dei periodi più incredibili di una carriera che incredibile lo è stata sempre. Georges Simenon aveva dichiarato quattro anni prima di voler mandare in pensione Maigret ma continua a sfornare nuove inchieste a tutto spiano e nel frattempo trova il modo di sparare (“scrivere” sembra un verbo troppo riduttivo, visto il ritmo) una decina di romanzi e due raccolte di racconti.
Ma nulla può soddisfare le esigenze di questo scrittore più unico che raro e così ecco che, nel bel mezzo dei lavori di ristrutturazione della sua casa a Nieul-sur-Mer, Simenon trova il modo di produrre un altro gruppo di racconti, quasi tutti abbastanza lunghi, intorno alla cinquantina di pagine, che hanno come protagonista dottor Jean Dollent.
Un racconto al giorno, naturalmente, in mezzo a tutta la confusione, e ben presto si delinea la figura di questo personaggio, che prende qualcosa da Maigret ma anche alcuni tratti del suo stesso creatore, in particolare la spiccata sensibilità al fascino femminile.
Un esempio di questa attitudine lo si può trovare nell’estratto da Il fiuto del dottor Jean che vi proponiamo qui di seguito:
“Fu mentre cercava gli spiccioli in tasca che scorse la ragazza in azzurro pallido, e si può dire che da quel momento non le staccò più gli occhi di dosso. Non era una ragazza, era la ragazza, nella piena accezione del termine, con la sua freschezza, la sua grazia ancora incerta, la pelle chiara e vellutata, gli occhioni da gazzella. Il dottore pensò proprio a una gazzella!
Impegnato com’era a rimirarla, si scordò di puntare. Il sette uscì per la terza volta e lui la vide raccogliere con un gesto distratto i gettoni che il rastrello del croupier le aveva spinto davanti …
Se ne stava là, in piedi, sola in mezzo alla folla. Prendeva uno o due gettoni, li piazzava sul tappeto verde e poi guardava altrove. Più di una volta Dollent ebbe l’impressione che un lampo di angoscia le attraversasse lo sguardo, come la minaccia di temporale che a tratti balenava nel cielo”.
Nei racconti presenti in Il fiuto del dottor Jean scopriremo come questo giovane medico di campagna, semplice e gentile, entusiasta e competitivo, apprezzato dai pazienti, capirà di avere uno straordinario talento investigativo, probabilmente collegato alle sue abilità in qualità di dottore, che lo portano nel complesso ad avere ottime capacità empatiche e diventare un grande conoscitore dell’animo umano.
Dopo averci regalato le indagini dell’Agenzia O, Adelphi continua a far contenti tutti i fan di Georges Simenon con Il fiuto del dottor Jean.
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