Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane di Massimo CarlottoPer gli amanti del noir italiano recensiamo oggi Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, nuovo romanzo di Massimo Carlotto con protagonista il suo personaggio più noto, l’Alligatore.

La banda dell’Alligatore è sotto ricatto da parte del vicequestore Angela Marino, una donna affascinante e senza scrupoli che si serve del perfido Giorgio Pellegrini per ordire le oscure trame degli apparati ministeriali romani. Buratti e soci sanno bene che la Marino farà di tutto per proteggere Pellegrini e una volta raggiunto il suo obiettivo li sbatterà in galera buttando la chiave.

Anche il latitante Pellegrini è ricattato dai poliziotti e cerca con la sua collaborazione con il vicequestore di ottenere l’immunità e la possibilità di una nuova vita in qualche città italiana. L’omicidio avvenuto a Padova di Martina e Gemma – le donne del bel Giorgio – convincono Pellegrini e la Marino a coinvolgere ne loro piano Buratti e soci per stanare i killer della donna. Loro indagano, le tracce portano prima in Svizzera, poi in Austria e Baviera.

La nuova missione dell’Alligatore fa tappa a Vienna, antica e sempre affascinante capitale europea, dove i nostri si muoveranno tra caratteristici bistrot, ristoranti e bar dalle atmosfere soffuse, e li porterà a scontrarsi con pericolasi e sanguinari narcotrafficanti. Max approfitta della trasferta austriaca per propinare agli amici le prelibatezza della cucina viennese, Beniamino e sempre più malinconico e taciturno dopo la morte della sua Silvie, mentre Marco Buratti si rifugia nel suo solito Alligatore: 7 parti di calvados, 3 di Drambuie, ghiaccio abbondante e una fettina di mela verde da addentare alla fine per consolarsi del bicchiere vuoto.

Ognuno dei personaggi ha una missione personale non sempre coincidente con quella formalmente dichiarata; tutti vogliono manovrare gli altri e sono a loro volta manovrati. Per nessuno di loro sarà facile tornare vivo e libero in Italia.

In mezzo ci si mette anche l’amore. Come spesso capita, Marco Buratti si invaghisce a prima vista di una donna conosciuta in un bar, Edith, prostituta portoghese quarantenne, schiavizzata dall’anziana maitresse. Per salvarla, con l’aiuto di Beniamino e Max, decide quindi di intervenire prima di sistemare le cose con Pellegrini e la Marino.

Nel frattempo Le cose per il bel Giorgio e la Marino non vanno come previsto e i due saranno costretti a chiedere l’aiuto dell’Alligatore tramite una vecchia conoscenza di Buratti e soci: lo  sbirro di provincia Giulio Campagna.

Il finale annuncia: di “andare ai resti” – come recita il vecchio bandito Beniamino Rossini – per intendere il giocarsi tutto, la vita o la morte, in una situazione che non prevede altre vie d’uscita.

L’abile Carlotto gioca in questo ultimo romanzo a far incrociare direttamente il buon Buratti con il protagonista malvagio della serie, Pellegrini. Lo schema per la costruzione del romanzo presenta quindi una prima persona duplice: in sette capitoli a raccontare è Marco Buratti, in quattro Giorgio Pellegrini, con punti di vista morali opposti. Un “illegale perbene” l’Alligatore, tra vecchie puttane da difendere e codici d’onore, lui senza mai usare le armi. Il secondo è un vero genio del male, bello e dannato, sadico e pronto a distruggere la mente delle sue vittime, soprattutto donne.

Un discorso a parte va fatto per l’aspetto culinario, sempre più ricercato dall’autore nei suoi ultimi romanzi, legando con sapienza le pietanze al territorio che ospita le avventure dell’Alligatore. L’autore degusta con perizia cibi vino, liquori (zuppa di zucca con castagne e speck, il cabernet sauvignon Marchese di Villamarina) e musica (il blues ma anche folk e Gino Paoli). Non si tratta più di una semplice ambientazione ma qui lo scrittore rende il luogo parte integrante delle storie, con le sue vie, piazze, le atmosfere, le abitudini notturne e quelle alimentari.

Un blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane è un classico dell’immarcescibile Alligatore, sempre pronto ad aiutare gli oppressi alla ricerca di verità e giustizia ogni volta con un pizzico in più di malinconia…

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Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane (L'Alligatore Vol. 9)
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Articolo protocollato da Salvatore Chianese

Salvatore Chianese è sociologo e vive e lavora a Napoli. Adora la lettura, la musica e il cinema. Sin da bambino è attratto dal mondo del mistero e dell’horror. È cresciuto ascoltando la musica dei Queen, Led Zeppelin, Black Sabbath, Metallica, Iron Maiden, Y.J. Malmsteen… e tutto il rock hard and heavy. Nutre una venerazione per la letteratura horror di Stephen King, e dei maestri E.A. Poe e H.P. Lovecraft. Le letture che hanno segnato la sua esistenza sono Dracula di Bram Stoker, Il fuggiasco di Carlotto e Il conte di Montecristo di Dumas.

Salvatore Chianese ha scritto 41 articoli: