Il bacio dell’Assunta - Giovanni CoccoRitrovarsi con un nuovo libro di Giovanni Cocco da recensire, a quasi un anno dall’uscita di Ombre sul lago (ed. Guanda, scritto in coppia con la moglie Amneris Magella) è stato un piacere. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, per lo scrittore comasco: finalista Premio Campiello con l’altro suo bellissimo libro, La Caduta (Nutrimenti Edizioni), finalista Premio Camaiore Letteratura gialla col già citato Ombre sul lago, presentazioni in tutta Italia e traduzioni in mezzo mondo. Giovanni Cocco è oggi uno degli scrittori italiani contemporanei più apprezzati che si conoscano. E a buon diritto.
Questo nuovo romanzo di Cocco è stato una conferma; ho ritrovato lo stile pulito che avevo apprezzato in Ombre, il paesaggio familiare del lago di Como, un paesaggio che è protagonista della storia tanto quanto lo sono i personaggi umani, coi suoi scorci incantevoli, i suoi aneddoti curiosi, le sue miserie e le sue grandezze. “Il bacio dell’Assunta” è una storia che mette insieme la disperazione e l’amore, una misteriosa sparizione e un’ambiziosa scommessa, seguendo le vicende di personaggi ritratti in tutta la loro umanità, a tratti irritante, a tratti commuovente e disarmante. Cosa c’è dietro la sparizione della statua della Madonna del Carmine dalla chiesa di Sant’Abbondio? Chi è la persona che si è resa colpevole di questo gesto sacrilego, che getta nello sgomento l’intera comunità della Tremezzina? Saranno in molti a cercare di svelare il mistero: da don Luigi, il curato del paese, che ha rinunciato ad un futuro nella serie A di calcio per seguire la propria vocazione, al sindaco Maggioni, specchio dell’Italia della politica pavida e imbrogliona, al maresciallo Gargiulo della stazione dei Carabinieri, pesce fuor d’acqua in tutti i sensi; ognuno seguendo la propria strada, che talvolta finirà con l’incrociare quella degli altri, tra false piste e fraintendimenti, come nella migliore commedia degli errori, dovranno giungere alla soluzione del mistero per restituire alla comunità la preziosa statua. In mezzo a tutto questo c’è la storia d’amore tra Angela, l’organista, e l’anarchico Bernasconi. Cocco ce la racconta alla sua maniera garbata, regalandoci immagini romantiche e piene di dolcezza: “No, il Bernasconi sognava un bacio di quelli veri, come nei film, con il volto di lei che scompare tra le braccia di lui.” questa frase, tratta dal libro e riportata anche sulla quarta di copertina, rende bene il modo in cui le aspirazioni sentimentali dei suoi innamorati diventano racconto. Un modo pulito; che per quanto mi riguarda, in un epoca nella quale siamo bombardati da ogni parte da immagini e messaggi così espliciti da farci venire persino a noia certe cose, fa un gran bene all’anima. E infine la scommessa impossibile, che bisognerà attendere la fine del libro per sapere come andrà a finire, sebbene una cosa sia certa dall’inizio: la posta in gioco è alta e l’imperativo è vincere.
Giovanni Cocco ci regala con questo romanzo una storia d’altri tempi, per ambientazione, ritmi e stile della prosa; una bella storia, che consiglio a tutti gli amanti delle buone letture. “In quel ramo del lago di Como” dove sono passati tanti nomi illustri, Cocco ci fa scoprire una storia fatta di nomi piccoli, ma grandi sentimenti.

Titolo: Il bacio dell’Assunta
Autore: Cocco Giovanni
Editore: Feltrinelli (collana i Narratori)
Dati: 2014, pagine 316, brossura

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Articolo protocollato da Oreste Patrone



Oreste Patrone ha scritto 12 articoli: