Viene la morte che non rispetta di Alessandro DefilippiA ben cinque anni dal precedente e molto interessante Manca sempre una piccola cosa, Alessandro Defilippi torna a pubblicare per Einaudi nella collana Stile Liber Big, e questa volta tocca a Viene la morte che non rispetta, un poliziesco d’indagine nel quale incontriamo nuovamente il colonnello Anglesio, già apprezzato in vari titoli.
Non sono comunque stati cinque anni di scarsa produttività per l’autore piemontese, che ha pubblicato nel frattempo Danubio Rosso. L’alba dei barbari (2011) e La paziente n°9 (2012), entrambi per Mondadori, e la raccolta Il teorema dell’ombra (2014) per Anordest.

Oltre ai romanzi, Defilippi ha anche partecipato ad alcune antologie con racconti di gran qualità e occorre in questa sede ricordare almeno le raccolte Onryo, avatar di morte (2012, Urania) e Giallo Panettone, sempre per Mondadori.
Attento scrutatore dell’anima e di conseguenza abile creatore di personaggi, Alessandro Defilippi ci ha abituati da tempo a una produzione molto varia che non teme di miscelare generi e suggestioni pur di raggiungere il risultato.
Vediamo quindi per chi e quando, precisamente, Viene la morte che non rispetta

1952. “Erkete o Tanato”, questa la scritta incisa sulla pelle di Silvio Arieti, classico liberale di vecchia data e docente universitario ormai in pensione.
L’uomo viene rinvenuto cadavere nel suo appartamento, è legato e sulla sua schiena gli orrendi tagli che formano una scritta in una lingua molto simile al greco moderno.
“Erkete o Tanato” significa “Viene la morte”, un monito terrificante.

Il colonnello Anglesio comincia a occuparsi del caso coinvolgendo ovviamente i suoi due uomini più fidati, il maresciallo Medardo Vercesi e il brigadiere Mattia Ferrari, ma l’indagine si presenta subito molto difficile, per poi complicarsi ulteriormente con una serie di omicidi che segue quello di Arieti e che riguarda da vicino il conflitto da poco concluso.
E proprio verso quella direzione e quindi nel passato dovrà scavare Anglesio, per riuscire a trovare il bandolo della matassa ma anche per confrontarsi con se stesso e con le azioni delle persone a lui vicine.

Già nel precedente La paziente n°9 ci avevano convinto sia il personaggio del colonnello Anglesio sia le suggestive e inquietanti atmosfere del manicomio sulle colline che è a tutti gli effetti un “protagonista” del romanzo.
Ci aspettiamo quindi grandi cose anche da questo Viene la morte che non rispetta che, a giudicare dalla trama e conoscendo il personaggio, accanto all’indagine saprà offrirci anche alcuni ottimi squarci da romanzo storico.

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