La recensione di oggi è dedicata a Una tempesta qualunque, nuovo libro di William Boyd, da poco uscito in libreria per Giano. Una lettura piacevole, vi anticipo. Qua sotto vi dico perché…

Titolo: Una tempesta qualunque
Autore: William Boyd
Editore: Giano
Anno di pubblicazione: 2010
Traduttore: Morini M.
Pagine: 447

Trama in sintesi:
Adam Kindred è un climatologo americano arrivato a Londra per un colloquio di lavoro. Si ferma a pranzo in un ristorante italiano e qui incontra il dottor Philip Wang, immunologo, che poco dimentica una cartellina di plastica su una sedia. Sul biglietto da visita del medico, Adam trova l’indirizzo: decide allora di portargli i suoi documenti, ma quando arriva all’appartamento dell’uomo lo trova agonizzante, con un coltello piantato in corpo e la stanza da letto a soqquadro. La vita di Wang scivola via, quella di Kindred non sarà più la stessa.

E’ un buon romanzo, questo di William Boyd, e non smentisce il mio ricorrente apprezzamento per i titoli del catalogo di Giano, editore del quale più di una volta mi capitato di parlare meritatamente bene (vedi Lippman, Ellory, o Price, per citare qualche nome.)
Boyd è un narratore, prima di tutto, uno capace di affascinare con la propria scrittura e di tirar fuori il meglio da ingredienti ordinari. La trama del romanzo, per dire, è lineare, priva di twist ‘n turn o di picchi di suspense. Eppure cattura. Il personaggio principale, Adam, non sarà uno di quelli che ti rimane dentro per sempre. Eppure conquista l’empatia del lettore.
Non c’è in verità nessun elemento che sia particolarmente al di sopra della media (anche se alcuni personaggi sono abbastanza peculiari e ben caratterizzati), eppure non è un limite grave: il complesso a mio parere è un libro più che piacevole.
Perché? Perché è la scrittura di Boyd a essere sopra la media. E quando uno scrittore sa usare bene le parole, molto spesso il risultato è apprezzabile. Come in questo caso.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1637 articoli: