L'ira degli innocenti di Anita NairPubblicato da Guanda, come tutti i romanzi di questa autrice, arriva sugli scaffali delle librerie e nei negozi online L’ira degli innocenti: Una indagine dell’ispettore Gowda di Anita Nair, con la traduzione di Francesca Diano.
Torniamo quindi ancora una volta in India, per le strade e bassifondi di Bangalore, a scoprire come certe meccaniche sociali, legate a denaro, classe e potere, agiscono in tutto il mondo a danno di più deboli e indifesi.

E ritroviamo anche l’ispettore Borei Gowda, uno degli uomini dell’ordine meglio caratterizzato degli ultimi anni, in continuo bilico alchemico fra difetti e pregi e probabilmente proprio per questo equilibrio instabile, uomo più adatto di tanti altri a comprendere la situazione, i caratteri, i punti di forza e debolezza del suo prossimo.

L’ira degli innocenti interessa molto proprio per le qualità che ci attirano verso determinati gialli e noir: personaggi descritti con psicologie complesse e mai ridotti a macchiette o comparse; l’impiego della trama e del crimine per guardare anche oltre i fatti particolari e riflettere sulla condizione di una intera società; l’impossibilità di tracciare una linea di demarcazione precisa fra Bene e Male, che vengono quindi ricondotti a dimensioni diverse, a un bene e un male che spesso coabitano nella stessa persona.
Passiamo a illustrare alcuni elementi della trama de L’ira degli innocenti.

L’ispettore Borei Gowda viene convocato sulla scena di un crimine e ha ancora la mente turbata sia dagli effetti della sbornia serale che dagli incubi che lo hanno perseguitato nottetempo. Il dottor Sanjay Rathore, avvocato di grande successo e fama a Bangalore, è stato assassinato a casa sua, il cranio sfondato e nessun segno di effrazione: le indagini si concentrano quindi fin da subito fra le varie conoscenze dell’avvocato, che ha probabilmente aperto la porta al suo assassino.

E man mano che il caso prende forma Gowda e i suoi collaboratori, compreso l’indispensabile Santosh che torna dal precedente romanzo dopo essersi salvato a stento da un tentativo di omicidio, si troveranno ad aggirarsi sempre più nei bassifondi della città, un enorme serbatoio umano che la classe agiata sfrutta per ogni suo desiderio, legale o meno che sia, attraverso una rete criminale che unisce i ricchi e e privilegiati ai poveri e oppressi.

Particolari si sommano a particolari, anche la scomparsa di Nandita, la figlia dodicenne della domestica di Gowda potrebbe avere a che fare con l’omicidio di Rathore: l’ispettore capisce che il tutto potrebbe essere collegato a una rete di prostituzione minorile e traffico di esseri umani e, man mano che il tempo passa, è forzato ad agire e pensare più in fretta e più a fondo, per cercare di ritrovare Nandita prima che sia troppo tardi…

Anita Nair, dopo una raccolta di racconti, ha conosciuto un grande successo di pubblico e critica con la pubblicazione del suo primo romanzo, Un uomo migliore, successo bissato nel 2002 con Cuccette per signora che, bestseller in molti Paesi, ha affermato la sua statura letteraria a livello internazionale. Capace di confrontarsi con vari generi, è giunta con L’ira degli innocenti (titolo originale Chain of Custody)al suo secondo titolo nella serie dell’ispettore Borei Gowda, che indaga in una Bangalore che Anita Nair conosce molto bene, visto che è la città dove vive.

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