La lista del giudice - John Grisham

Diritto e letteratura: lo stimolante e inesauribile rapporto tra le due branche del sapere. L’appuntamento autunnale / invernale con i romanzi di John Grisham è oramai un classico pluridecennale; la tradizione è stata simpaticamente infranta solo da alcuni volumi dedicati alle avventure bibliofile de Il caso Fitzgerald, e altri.

La lista del giudice (Mondadori, 2021) vede il ritorno di un personaggio di Grisham, ovverosia Lacy Stoltz, protagonista de L’informatore (2016, sempre edito da Mondadori, come del resto tutti gli scritti dell’Autore statunitense). La Stoltz è una donna che ha superato i trentacinque anni, investigatrice presso una commissione giudiziaria della Florida.

Attraggono la sua attenzione professionale Jeri Crosby e il defunto padre di quest’ultima, vittima di omicidio vent’anni prima della narrazione; un caso irrisolto che ha segnato negativamente l’indole emotiva della Crosby. Per questa ragione, la Stoltz viene chiamata in causa: ella deve tentare di fare chiarezza sulle vicende criminose che circondano la morte dell’uomo. Lacy si occupa di corruzione giudiziaria, con particolare riferimento ai comportamenti dolosi dei magistrati. Peraltro, le circostanze che hanno colpito il signor Crosby stanno per ripetersi: alcune vittime sembrano aver subito il medesimo destino. La Crosby ha condotto indagini in proprio, sotto falso nome, e comunica all’investigatrice i suoi sospetti: l’omicida seriale potrebbe essere un giudice, di specchiata serietà. Un giurista che ha ottimi rapporti con la polizia e con l’apparato amministrativo e burocratico: è scaltro e non sarà facile metterlo all’angolo.

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Grisham è (stato) un giurista, pertanto attinge a piene mani dalla sua esperienza e dai suoi strumenti gnoseologici per interpretare un sistema (o meglio: un ordinamento). Questo ha affermato anche un suo esimio collega, ovverosia Stephen King in On writing (Frassinelli).

Grisham stesso ha dichiarato (in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera – Sette) che in questo romanzo si è cimentato per la prima volta nel delineare la figura del serial killer, ma lo ha fatto senza allontanarsi dal suo stile compassato. E ha insistito sulla questione della letterarietà: è solo divertimento, afferma, non è alla ricerca del grande romanzo. Buon per i lettori, con questo ottimo legal thriller.

In effetti, nello svolgersi della trama non si registra particolare efferatezza, se non la freddezza sovrastante del diritto fine a se stesso, che Grisham descrive alla consueta e spettacolare maniera. Note tecniche: l’Autore riferisce che non è mai esistito un “giudice assassino”, se non nelle storie di fantasia. Ogni Stato gestisce a modo proprio i casi di illeciti posti in essere dai magistrati. In Florida, ove è ambientato la saga, opera la Judicial Qualifications Commission, istituita nel 1968, mentre la Commissione disciplinare giudiziaria è un organo di finzione letteraria, che consente al personaggio di Lacy di lavorare come libera professionista.

Buona lettura.

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La lista del giudice
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La lista del giudice
  • Grisham, John (Autore)

Articolo protocollato da Claudio Mattia Serafin

Nato nel 1989. Autore di narrativa e saggistica (Il sangue e la sua memoria, Cortocircuito culturale), insegna deontologia giuridica e letteraria presso la Luiss. Editorialista per Formiche.net, Thriller Café, Sugarpulp e altre riviste, interviene come ospite o moderatore in numerose tavole rotonde a carattere culturale. E' appassionato di cinema e di musica soul.

Claudio Mattia Serafin ha scritto 25 articoli: