il caso sbagliato di james crumleyLa recensione di ThrillerCafe.it di oggi è dedicata a un libro che vale la pena leggere: Il caso sbagliato, del purtroppo scomparso James Crumley.

Titolo: Il caso sbagliato
Autore: James Crumley
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2008
Traduttore: Luca Conti
Pagine: 365
Prezzo: € 17,50

Trama in sintesi:
Milton Chester Milodragovitch terzo (o più brevemente Milo) è un investigatore privato, specializzato in infedeltà coniugali. Seguendo fedifraghi si guadagnava da vivere e da ubriacarsi, prima che la nuova legge sul divorzio gli rovinasse gli affari. Quando bussa alla sua porta Helen Duffy, imbranata e bellissima, Milo deve decidere se immischiarsi in indagini che non gli sono familiari o dedicarsi ancora all’ozio. Sceglie la prima opzione e inizia a indagare sulla scomparsa del fratello della donna. Un bravo ragazzo, dice lei, uno studente modello. Ma Milo non crede ai bravi ragazzi e rimestando nel torbido arriverà a scoprire che il giovane non era un santo, ma che a cadere nel baratro qualcuno gli ha dato una grossa mano.

Con Il caso sbagliato siamo di fronte a una pietra miliare della narrativa harboiled, un libro che affossa il poliziesco com’era stato fino alla sua pubblicazione e consegna al genere un personaggio fuori dagli schemi, una nuova dimensione del detective privato. Milo è un PI che si staglia sugli stampi acquisiti come un bassorilievo colpito dalla luce giusta, un personaggio tanto improbabile quanto credibile, ostaggio e padrone di dipendenze alcoliche, capace di infatuazioni improvvise e pronto a rischi mortali presi sulla scia dell’ostinazione e della scoperta che simili a spiazzi erbosi in mezzo al fango ci sono ancora persone semplici e incontaminate.
Ma quello in cui il protagonista s’imbarca è un viaggio che riserva dolori e delusioni, che gli porta via un amico reietto e fa emergere una galleria di falsi innocenti, anche e soprattutto tra chi sembrava degno di fiducia.
In un ritratto fedele di un’America corrotta in cui sono gli emarginati, gli ubriaconi o le prostitute, i più veri e leali, il libro traccia un percorso segnato da dialoghi taglienti e riflessioni romanticamente alcoliste e autocommiseranti, ma che tuttavia non soffocano la speranza di “sentire”, l’affiorare orgoglioso del senso del lottare per qualcosa che – in questo caso sbagliato – sia giusto, se non per la legge, per il cuore.
Un romanzo che assolutamente consiglio di leggere.

Sull’ottimo blog di Luca Conti che l’ha tradotto, potete trovare oltre alla rassegna stampa e diverse primizie.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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