I nazisti occupano Londra spy story distopica di Len DeightonSellerio, con I nazisti occupano Londra di Len Deighton, conferma di essere una delle case editrici con una marcia in più quando si tratta di pubblicare le opere più importanti e rappresentative nel genere amato in questo Café.

Il titolo completo in italiano dell’opera di Len Deighton è SS-GB. I nazisti occupano Londra; è stato pubblicato in lingua originale nel 1978 con il titolo di SS-GB: Nazi-Occupied Britain 1941 e arriva ora a noi con la traduzione di Simona Fefè.

Len Deighton, classe 1929, inglese, è uno scrittore atipico, che ci ha regalato alcune importanti spy story in mezzo a una produzione ben eterogenea, composta da alcuni cicli più importanti e facilmente collocabili nella narrativa di genere, e altre produzioni che spaziano dai saggi di storia ai libri di ricette culinarie.

In questo caos prolifico e produttivo spiccano i due cicli principali, ovvero la serie di Bernard Samson, che è composta da nove volumi più un omnibus, e ancor più quella dedicata ad Harry Palmer, strutturata in sette volumi usciti fra il 1962 e il 1976 ed immortalata anche al cinema grazie alle interpretazioni di Michael Caine in Ipcress.

I nazisti occupano Londra non appartiene però a nessuno dei due cicli, pur rimanendo all’interno del genere della spy-story. Ma per questo suo romanzo Len Deighton ha mire e intenti diversi, e crea una originale miscela di spionaggio e distopia, con uno scenario tutto sommato ben credibile.

I nazisti occupano Londra, come è intuibile dal titolo, immagina un Regno Unito che non è riuscito a opporsi agli assalti nazisti e ha infine capitolato.
Sullo sfondo di una Londra e Inghilterra occupate, Len Deighton imbastisce una appassionante spy story anti-utopica.
Cerchiamo di scoprire altri elementi della trama de I nazisti occupano Londra.

“Mi sta dicendo di aver già visto una cosa simile?”. “L’hanno già vista alcuni membri del mio staff, ci troviamo al cospetto di qualcosa che potrebbe rivelarsi talmente letale, che neanche la Peste nera terrebbe il passo con le conseguenze.”
Londra nel 1941 è il laboratorio più avanzato di una Europa che è ormai diventato un territorio suddiviso fra la Germania nazista e l’Unione Sovietica.

Nella Londra distopica di Len Deighton i primi anni della Seconda Guerra Mondiale hanno portato a un esito ben diverso: il Regno Unito non è riuscito a reggere l’urto delle armate naziste ed è ora occupato dai tedeschi, che imperversano sul territorio con le SS britanniche (SS-GB). Il Paese versa in condizioni disastrose, la popolazione pare rassegnata e depressa, ci sono alcune voci di una fantomatica Resistenza, ma intanto il re è rinchiuso nella torre e Churchill pare svanito nel nulla.

In questo quadro ben fosco, Douglas Archer è un soprintendente di Scotland Yard e cerca di rimanere in equilibrio, conscio che un antinazismo troppo evidente ed esposto lo condannerebbe in poco tempo. Ecco quindi che preferisce agire con intelligenza e accortezza, cercando di evitare che il tribunale speciale degli occupanti metta mano sulle sue indagini.

Ma quando un antiquario viene rinvenuto cadavere freddato da un colpo di pistola, con segni di strane ustioni sulle braccia, Archer si troverà costretto a collaborare molto da vicino con i nazisti. Giungerà infatti nel suo ufficio un aiutante di Heinrich Himmler, l’ufficiale delle SS Oskar Huth, che prenderà la supervisione del caso e vorrà lo stesso Archer come suo aiutante…

Oltre a I nazisti occupano Londra, fra i romanzi più noti di Len Deighton ricordiamo La pratica Ipcress e Funerale a Berlino, mentre per Gioco a Berlino (Berlin Game) ha ricevuto il Martin Beck Award nel 1983.

Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter

Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.

Compra su Amazon

Sconto di 0,75 EUR

Articolo protocollato da Simone Della Roggia

Appassionato di gialli e thriller, della buona cucina, e di bassotti (non necessariamente in quest'ordine). Scrittore a tempo perso, ovvero di notte. Passo molto tempo sui treni italiani, lo inganno leggendo.

Simone Della Roggia ha scritto 178 articoli: