bad city blues - tim willocksCon Bad City Blues Tim Willocks appare per la prima volta al Thriller Cafè. Scrittore e sceneggiatore che è stato una delle più interessanti rivelazioni della narrativa degli anni ’90 con Il fine ultimo della creazione, Willocks si era un po’ perso per strada e ha fatto attendere i suoi estimatori per quasi dieci anni, prima di sfornare nel 2006 l’ottimo Religion. Cairo ripropone adesso Bad City Blues, libro thriller uscito nel 1991 e diventato un film interpretato da Dennis Hopper.
Titolo: Bad City Blues
Autore: Tim Willocks
Editore: Cairo
Anno di pubblicazione: 2008
Traduttore: G. Carlotti
Pagine: 270
Prezzo: € 16,50

Trama in sintesi di Bad City Blues:
Cicero Grimes è uno psichiatra che vive per il recupero dei tossicodipendenti in uno dei quartieri più malfamati di Bad city, la città cattiva, New Orleans. Suo fratello Luther, ex leggenda degli Special Corps reduce dal Vietnam, spaccia droga in America Latina. Cicero odia Luther con tutto se stesso. È successo qualcosa nel loro passato e Clarence Jefferson, capitano di polizia sadico e corrotto, vuole sapere cosa a ogni costo. A completare il quadro, l’ex prostituta Callie, paziente di Cicero, che ha aiutato Luther a rapinare dalla banca di suo marito, il reverendo Cleveland Carter, un milione di dollari. Un bottino che tutti vogliono, eppure tutti i protagonisti di questo dramma sarebbero disposti a scambiarlo con la fuga dall’abissale solitudine di Bad City.

Bad City Blues è un viaggio nel dolore. Fisico, a tratti, quando la carne si contunde e si lacera in balia della violenza, ma soprattutto esistenziale, annidato nei cuori ed estrinsecato con mezzi diversi ma che in fondo si riducono a essere lesivi per gli altri o per se stessi.
I personaggi principali percorrono le proprie strade lastricate di sofferenza e affanno sorretti solo da motivazioni distruttive: Cicero Grimes, il medico dei reietti, insegue la vendetta; suo fratello Luther scambia per amore il proprio egocentrismo. Un odio insanabile tra il primo e il secondo, di mezzo una donna ormai morta e una seconda, Callie, che ribalta i ruoli ma manovra entrambi, mossa da nient’altro che dalla brama di denaro. Infine Jefferson, uno psicopatico con una divisa da poliziotto e una melma nera che gli si agita dentro e che trasuda brutale da ogni poro della pelle, incontenibile e corrosiva, e bisognosa di farsi comprendere e accettare da qualcuno nella vita.
Un thriller, Bad City Blues, che ripropone all’attenzione del pubblico italiano il talento eccezionale di Tim Willocks e che al di là della oliata trama, con la forza di una scrittura visiva e visionaria e la profondità dei personaggi si rivela una tempesta di depravazione, sesso e crudeltà resa con linguaggio esplicito, a volte sboccato, di certo mai perbenista. Un vortice spossante, nauseante a tratti, ambiguo ma affascinante, un’auto in corsa da cui è impossibile smontare, anche quando lo stomaco testimonia il proprio rigetto. Un romanzo che scava nel pattume del mondo che è figlio e genitore al contempo di quello degli animi, in un circolo vizioso da cui – insegna il finale – si ci si riscatta soltanto a costo di penosi sacrifici, e solo quando se ne ha il coraggio.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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