Addio mia amata di Raymond ChandlerFeltrinelli ristampa Addio mia amata di Raymond Chandler all’interno della collana Universale economica Noir, regalando ai nuovi appassionati del noir e a chiunque non abbia ancora scoperto questo formidabile autore una splendida occasione per immergersi nelle atmosfere chandleriane.

Apparso in lingua originale nel 1940 con il titolo di Farewell, My Lovely, Addio mia amata è il secondo romanzo pubblicato dall’autore statunitense ed è anche il secondo titolo avente come protagonista Philip Marlowe.
Può essere considerato il titolo che ha definitivamente consolidato la fortuna di Chandler: ha avuto un buon successo di vendite ed è stato adattato per il grande schermo in tre diverse occasioni, senza contare le versioni teatrali e radiofoniche.

Da allora lo scrittore lavorò anche per il cinema e Addio mia amata è generalmente riconosciuto come uno dei suoi massimi capolavori, insieme a La sorellina e a Il lungo addio. In Italia Farewell, My Lovely è stato pubblicato nel 1953 da Mondadori, con la traduzione di Giuseppe Trevisani che quella impiegata anche nel presente volume.
Fra le altre edizioni importanti occorre ricordare quella presente in Romanzi e racconti 1933-1942 ne I Meridiani (2005) con la traduzione di Laura Grimaldi.

La trama è complessa e deriva, come accade spesso nell’opera di questo autore, dal recupero e re-utilizzo di alcun suoi racconti, in questo caso ben tre, che forniscono in sostanza lo spunto iniziale (Try the Girl), la parte mediana (Mandarin’s Jade) e la sezione conclusiva (The Man Who Liked Dogs). Diamo ora alcuni elementi di sinossi per Addio mia amata.

Mentre sta occupandosi di un altro caso, Philip Marlowe entrando in un locale di dubbia reputazione si imbatte in Moose Malloy, gigantesco ex-detenuto che, dopo otto anni di galera, è ora libero e sta cercando la donna che amava e ama, Velma, che lavorava in quel locale a tempo dell’arresto di Moose.

Malloy non ha certo un buon carattere o una grande pazienza e, dopo aver malmenato una persona di colore finisce con l’uccidere l’attuale proprietario del locale mentre cercava di avere informazioni su Velma. Malloy riesce a dileguarsi nonostante l’enorme mole e i vestiti sgargianti, Marlowe cerca di aiutare la polizia suggerendo di indagare sulla vecchia fiamma dell’omicida ma Nulty, il poliziotto incaricato dell’indagine, non ha grande interesse a concludere alcunché e lascia al detective privato l’incarico.

Le cose si complicano ulteriormente quando l’investigatore privato è contattato da un tale Marriott che vorrebbe affidargli un incarico: Marlowe troverà Marriott morto e finirà in un gorgo di omicidi, violenza e immancabili belle donne che, per un motivo o per l’altro, appaiono molto interessate a lui.

A prescindere dall’ottima qualità della prosa, dall’intreccio ricco di svolte e sorprese e dagli ambienti e atmosfere tipicamente noir, Addio mia amata è ancora più importante in quanto completa la definizione della psicologia di Philip Marlowe, il duro romantico che ha cambiato per sempre le sorti del giallo.

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Addio mia amata
17 Recensioni
Addio mia amata
  • Editore: Feltrinelli
  • Autore: Raymond Chandler , Giuseppe Trevisani

Articolo protocollato da Simone Della Roggia

Appassionato di gialli e thriller, della buona cucina, e di bassotti (non necessariamente in quest'ordine). Scrittore a tempo perso, ovvero di notte. Passo molto tempo sui treni italiani, lo inganno leggendo.

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