La ballata dei padri infedeli – Rosa Teruzzi

La ballata dei padri infedeli – Rosa Teruzzi

Fausto Tanzarella
Protocollato il 25 Giugno 2024 da Fausto Tanzarella
Fausto Tanzarella ha scritto 62 articoli
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La Miss Marple del Giambellino, questo il soprannome che è rimasto attaccato a Libera, investigatrice dilettante milanese che opera soprattutto in quel particolare quartiere della capitale lombarda, storicamente uno dei più pervasi dalla mala e dai suoi manovali, a volte coraggiosi, a volte furbi, ma sempre, senza eccezione, poveri falliti.. Nessuno di noi può avere dimenticato il “Cerutti Gino” della famosa canzone di Giorgio Gaber degli anni Sessanta, quello che gli amici al bar del Giambellino, appunto, chiamavan Drago e dicevan che era un mago.  Invece il bandito di cui dobbiamo occuparci seguendo il racconto di Rosa Teruzzi ha un altro soprannome: il Gatto, anzi più precisamente Il Gatto con gli stivali, per la sua stravagante abitudine di agire con un buffo travestimento da moschettiere, stivali compresi, anche se ormai è in là con gli anni. Al secolo il suo nome è Diego Capistrano. La specialità del Gatto è lo scasso. Ma non è il solo a praticare tale arte. Abile scassinatrice è anche Isabella, la sua attempata amante, che a sua volta ha imparato il mestiere dal marito ormai defunto. Il Gatto aveva programmato con lei una serie di furti, grazie ai quali si sarebbero arricchiti, per poi fuggire insieme a godersela in un paradiso tropicale. Ma ad un certo punto lui è sparito.  Quando però Isabella legge sul giornale che è stato rubato l’incasso di un certo bar, che era sulla lista dei colpi da realizzare insieme, ha un atroce sospetto. Dopo aver forzato la serratura di un certa soffitta, in un condominio alveare del quartiere, dove il Capistrano teine la sua roba, scopre che gli abiti per il suo travestimento sono scomparsi: il Gatto l’ha tradita, l’ha abbandonata per agire da solo. Si metterà sulle sue tracce. In questa direzione si attiverà anche, e soprattutto, Libera, insegnante con l’hobby delle indagini poliziesche, che sulle tracce di Capistrano è da tempo, perché sa che lui fu amante di sua madre Iole e ritiene probabile che quell’uomo sia suo padre. In una Milano autunnale, troviamo Libera in un momento critico della sua vita, in preda a un turbine di dubbi: è appena tornata da un week end all’Isola d’Elba con il suo fidanzato Gabriele, ma proprio le ore trascorse con lui ora la portano a dubitare che in lei ci sia solo attrazione fisica e non vero amore, mentre il suo cervello non riesce a distrarsi da Furio un altro suo insistenze corteggiatore. Mettendo da parte le sue questioni di cuore personali, Libera inizia la sua ricerca, ad aiutarla come sempre sono la madre Iole e la Smilza, sua amica giornalista di cronaca nera. La faccenda si complica quando le donne scoprono che certamente il Gatto è rientrato in città, ma questa volta per diventare segugio: un suo amico è stato assassinato dalla mala peruviana e lui è deciso a vendicarlo. A questo punto la storia prende un’accelerazione e un inquietante mutamento di scenario: non siamo più nell’ambito della criminalità artigianale dei balordi del Giambellino, ma nell’inferno dello spaccio pesante gestito dalla criminalità organizzata. Nonostante il pericolo, Libera andrà avanti fino in fondo e svelerà amare e torbide verità, che di sicuro avrebbe preferito ignorare.

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