Lucia - Bernard Minier

Cari avventori del Thriller Cafè, abbiamo una nuova investigatrice da scoprire. Si tratta di “Lucia”, che dà il titolo all’ultimo romanzo italiano di Bernard Minier che esce da Baldini+Castoldi per la traduzione di Raffaella Patriarca. E la prima sensazione che vi comunico è che mi chiedo come Minier sia riuscito a costruire così bene, da uomo, un personaggio femminile. Perché, sicuramente, il primo motivo per cui vi consiglio la lettura di questo romanzo è la scoperta di una straordinaria investigatrice, descritta benissimo, con una capacità di strutturazione psicologica non comune. Il secondo aspetto che mi ha colpito è come uno scrittore francese sia prepotentemente (non vi viene un altro avverbio) assetato di Spagna e decida di ambientare lì la prima storia di Lucia, sebbene Minier provenga dalla Francia sud-occidentale che non è così lontana dalla frontiera spagnola.

Siamo nei pressi di Madrid, assistiamo alle classiche attività che seguono la scoperta di un crimine efferato. La scena del crimine è su una piccola altura e il cadavere è quello di un poliziotto, collega di Lucia, suo amico intimo. Ucciso in modo spietato e incollato a una croce, con quello che ha tutta l’aria di essere un rituale preparato con cura. Le indagini portano quasi immediatamente verso uno strano personaggio, Gabriel Schwartz, con tratti di disturbo di personalità, il classico omicida psicotico. Ma Lucia capisce che la situazione non è così lineare, perché Gabriel è sicuramente un profilo deviato, che può aver commesso materialmente l’omicidio, ma alle sue spalle ci deve essere un mandante. Scatta così una caccia spietata al killer nel cuore della Spagna: Madrid, Salamanca, Segovia, Huesca. Siamo trasportati in luoghi meravigliosi, ricchi di storia e misteri, di culture millenarie, fino all’imprevedibile epilogo.

Minier scrive un romanzo su misura per Lucia. Un mix tra una *road novel*, un *forensic thriller* e un caso di studio criminologico da manuale che mi ha convinto. Il ritmo è sostenuto, non concede molto alle sequenze di azione (cosa che non è necessariamente un problema), ma ha come traccia di fondo la costruzione psicologica del personaggio femminile e la sua “materializzazione” per approssimazioni successive, fino a creare una figura alla quale è oggettivamente difficile non affezionarsi.

L’ambientazione, come accennavo prima, è la Spagna centro-settentrionale, con la sua natura, i suoi monumenti, i suoi borghi ricchi di storia, di cultura, di tradizioni millenarie. E anche, elemento centrale di questo libro, le sue Università e le sue biblioteche, che, come Minier ci spiega nella consueta e preziosa nota di fine libro, grande influenza hanno avuto nella scrittura di questo romanzo.

Numerosi altri temi appaiono tra le pieghe di quest’opera e possiamo solo citarli ed elencarli sommariamente, lasciando al vostro interesse e alla vostra curiosità il gusto di scoprirli leggendo il romanzo. Come in ogni nuovo personaggio di investigatore o investigatrice che fa capolino nelle vicende noir o thriller, c’è il rapporto conflittuale con il potere: siano essi i capi della Guardia Civil, i baroni universitari, i politici locali. Lucia è refrattaria alle regole che divengono una scusa per impedire l’emergere dei migliori, alla burocrazia che impedisce l’azione, all’erudizione fine a sé stessa che finisce per ostacolare la creatività dell’artista. Ed è proprio al cuore del rapporto tra creazione artistica, finzione e realtà che si troverà la chiave per risolvere l’enigma di cui Lucia è protagonista. E ancora vi è nel romanzo un accenno al rapporto tra intelligenza artificiale e creatività, oggi così rilevante, quanto difficile da decifrare.

Ma al di sopra di ogni cosa c’è la figura di una donna testarda e determinata, incapace di chinare il capo, intelligente e forte che domina la scena. E che sicuramente rivedremo in futuro, speriamo ancora così bella e grintosa.

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Articolo protocollato da Giuliano Muzio

Sono un fisico nato nel 1968 che lavora in un centro di ricerca. Fin da piccolo lettore compulsivo di tante cose, con una passione particolare per il giallo, il noir e il poliziesco, che vedo anche al cinema e in tv in serie e film. Quando non lavoro e non leggo mi piace giocare a scacchi e fare attività sportiva. Quando l'età me lo permetteva giocavo a pallanuoto, ora nuoto e cammino in montagna. Vizio più difficile da estirpare: la buona cucina e il buon vino. Sogno nel cassetto un po' egoista: trasmettere ai figli le mie passioni.

Giuliano Muzio ha scritto 161 articoli:

Libri della serie "Lucia Guerrero"

Lucia – Bernard Minier

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