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Al Thriller Café tornano oggi le indagini di Choi Soo-Min, protagonista dei romanzi di Oreste Venier. Il quarto titolo della serie dedicata alla giovane criminologa coreana si intitola “Entropia Zero” e racconta la storia di una piccola società americana che produce un chip per la generazione di numeri casuali, argomento di estrema importanza per l’attuale sicurezza informatica. Una multinazionale coreana vuole acquisire la società in modo da poter utilizzare tale chip nelle proprie numerose commesse governative, ma nell’operazione qualcuno vuole fare un doppio gioco molto pericoloso. Spetterà a Soo-Min e al suo socio matematico Yong-Soo dipanare la matassa, fra trasferte ai Caraibi, ambigui funzionari e tradimenti sentimentali. Se i chip compromessi arrivassero sul mercato metterebbero a repentaglio la sicurezza delle infrastrutture informatiche di mezzo mondo. Riusciranno i due a sventare la minaccia?

Questa in sintesi la trama di Entropia zero; per approfondire il libro abbiamo posto all’autore alcune domande, mentre per conoscere meglio Venier e la sua serie potete consultare la precedente intervista.

Tre domande all’autore

Entropia zero” è il quarto volume della tua serie di romanzi dedicati a Choi Soo-Min e il primo che si svolge in un contesto internazionale dopo che i primi tre erano stati ambientati in Italia. Cosa ti ha portato a questa scelta e quali sfide ha comportato?
L’ambientazione negli Stati Uniti (Tampa, Florida) e nelle Isole Bahamas mi è stata necessaria per poter meglio fare da sfondo a una trama più ricca delle precedenti, in cui i due protagonisti – la giovane criminologa e il suo socio genio matematico – potessero avere due piste separate e contemporanee per giungere a risolvere il caso. Inoltre l’ambiente internazionale mi ha permesso di introdurre sia un’azienda americana (dove si svolgono i fatti) sia una multinazionale coreana, mettendo in luce aspetti peculiari delle due culture. E’ stata effettivamente una sfida perché mi sono dovuto documentare maggiormente rispetto ai romanzi precedenti che erano invece ambientati in luoghi che conosco “di prima mano”, come Venezia, Firenze e Verona.

Anche in questo romanzo c’è un legame stretto con la matematica; parli più a chi la ama o a chi non la conosce abbastanza?
Il legame è strettissimo perché il vero protagonista dei miei romanzi è la Matematica: ogni libro contiene un argomento diverso, presentato al Lettore in modo divulgativo, appositamente adatto a tutti.
Parlo quindi a entrambi: sia a chi la ama e magari è un esperto, sia a chi non la conosce affatto. La sfida è stata creare delle storie in cui l’argomento tecnico – matematico, informatico o tecnologico – è raccontato da una parte in un modo semplificato ma mai semplicistico, adatto a tutti e soprattutto a chi non lo conosce affatto; dall’altro, però – e qui entro sempre nella verifica come Lettore – mai avrei voluto stufare con una trattazione approssimata chi tali argomenti li conosce bene, e ho cercato di farlo restando aderente a una verosimiglianza o meglio ancora a una verità tecnica. Il mio percorso narrativo quindi si è sempre snodato lungo un sentiero molto stretto. Inoltre non ho mai voluto cedere alla tentazione di inserire elementi non veritieri di tipo tecnico: i Lettori non troveranno mai “supercomputer della NASA nel garage di casa”, ma solo tecnologie assolutamente realistiche e ambientate nel loro tempo.

Questo è uno dei romanzi che hai portato al Salone del Libro di Torino, concluso da poco. Cosa hai imparato da questa esperienza?
Effettivamente quest’inverno avevo candidato la saga di Soo-Min per l’esposizione nell’area dei Self-Publisher, area che da qualche anno il Salone riserva appunto a chi non ha un Editore tradizionale, e a cui si accede dopo una selezione da parte di una giuria di Editor professionisti. La saga è stata ammessa e mi sono trovato così catapultato al tavolo Gialli-Thriller-Horror insieme a una decina di altri Autori. E’ stata un’esperienza impagabile, perché avevamo modo di osservare, a debita distanza, come i Lettori si approcciavano ai nostri libri esposti sul tavolo, cosa guardavano, come li sfogliavano, per poi, all’occorrenza, presentarci come autori e fare due parole. Alcuni hanno anche acquistato delle copie con dedica. Ho imparato molte cose sia dai Lettori che dagli altri colleghi presenti, con i quali è nata anche un’amicizia perché fra le altre cose dovevamo conoscere i libri di tutti, per poter essere pronti a rispondere anche a domande in assenza dello specifico autore.

Oreste Venier

Oreste Venier è laureato in Fisica presso l’Università di Pisa e da molti anni lavora come progettista elettronico e consulente tecnico di parte in numerosi procedimenti giudiziari. Dal 2015 si è dedicato agli aspetti tecnici del bitcoin e della blockchain, tenendo corsi in Italia e in Svizzera e intervenendo sul tema come relatore a seminari ed eventi, tra cui lo SMAU.

In ambito letterario ha dato vita alla serie con protagonista la criminologa Choi Soo-Min, giunta con “Entropia zero” al quarto episodio dopo “L’ultimo ritornello“, “Codice di squadra” e “Segnali nascosti“.

Il suo sito ufficiale è https://www.orestevenier.it/

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Libri della serie "Le indagini di Choi Soo-Min"

Entropia zero – Oreste Venier

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