
Conosciamo bene Cristina Cassar Scalia per l’ormai arcinota serie con protagonista Vanina Guarrasi – dalla quale è stata anche tratta una fiction andata in onda l’anno scorso su Canale5 – ma oggi non parleremo di lei che – promette l’autrice – comunque tornerà presto. Qui al bancone del Thriller Cafè fa la sua apparizione il commissario Scipione Macchiavelli, protagonista di “Delitto di benvenuto” (Einaudi Stile libero), primo di una nuova serie di gialli ambientati a Noto, negli anni ’60.
È quasi Natale e il commissariato della cittadina sicula è in fermento: sta per arrivare il nuovo commissario, direttamente da Roma. Il maresciallo Catalano sta dando le ultime consegne al brigadiere Mantuso e si accinge ad andarlo a prendere quando accade l’imponderabile: una donna si presenta in commissariato per denunciare la scomparsa del marito, uomo conosciuto in città, direttore di banca, non particolarmente avvezzo ai colpi di testa. Il primo evento degno di nota da molto tempo per il commissariato: bella gatta da pelare per il nuovo commissario che non fa in tempo ad acclimatarsi e subito si trova alle prese con la prima indagine importante della sua vita.
“Se qualcuno dei suoi conoscenti romani l’avesse sentito dichiararsi stanco e inabile a un’uscita serale, avrebbe riso a crepapelle per un’ora. Scipione Macchiavelli, detto il Paparazzo. Frequentatore abituale della vita notturna, avvezzo agli incontri più vari, alle serate più strampalate. Attore di uno degli scandali più bollenti mai consumatisi nel perimetro di quella via Veneto della quale la sua carica, invece, gli avrebbe imposto di tutelare l’ordine. Il decoro, Macchiavelli, l’onorabilità“.
Trentenne, viveur, di buona famiglia della Roma bene, di bella presenza e pure di bel carattere, Scipione Macchiavelli a Noto ci è finito per una sorta di punizione, quindi ci arriva pieno di incertezze, sensi di colpa e di inadeguatezza… per fortuna che al suo fianco troverà una squadra valida e sveglia, un contesto vivo e tanti potenziali nuovi amici/alleati… qualcuna, forse, qualcosa in più? Lo scoprirà – e lo scopriremo – “nella prossima puntata”, che a questo punto spero arrivi presto perché a me questo “Scipio” è piaciuto proprio tanto!
“Delitto di benvenuto” è una ventata d’aria fresca: un bel giallo che cattura e dà da pensare, con personaggi piacevoli e ben caratterizzati, come sa fare Cristina Cassar Scalia che è bravissima nel renderne gli umori e gli animi e nel creare simpatie ed antipatie. Bellissime le descrizioni di Noto, si sente che l’autrice la conosce bene (sebbene sia diversa da quella di oggi, è la sua città), come si sente che è a suo agio nel periodo storico in cui è ambientato il libro: conosciamo la sua passione per il buon “vecchio” cinema italiano, quindi non avevamo dubbi che si fosse divertita a “scartabellare” fra le notizie e le cronache dell’epoca, come ci conferma nella postfazione. Buon per noi che ne sappiamo un po’ di più e che possiamo perderci nel fascino di quegli anni, senza però dimenticare quanto potessero essere difficili, specie per certe categorie di persone. Non mancano, fra queste pagine, gli accenni al delitto d’onore e a certe dinamiche familiari, interpersonali e di comunità ahinoi sin troppo note e mai troppo lontane… perciò ben venga parlarne, anche e tantopiù in un libro leggero come questo, fra un elogio dei dolci siciliani e una passeggiata fra i vicoli di Noto.
Che torni presto, allora, Scipione Macchiavelli, così che possiamo incantarci e riflettere insieme a lui su quel pezzetto di mondo così lontano eppure così prossimo al nostro.
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- Cassar Scalia, Cristina(Autore)
Articolo protocollato da Rossella Lazzari
Libri della serie "Le indagini di Scipione Macchiavelli"

Delitto di benvenuto – Cristina Cassar Scalia
Conosciamo bene Cristina Cassar Scalia per l’ormai arcinota serie con protagonista Vanina Guarrasi – dalla quale è stata anche tratta una fiction andata in onda l’anno scorso su Canale5 – ma oggi non parleremo di […]