Non chiamatemi Jessica Fletcher – Alice Guerra
Torna in libreria e su Audible, nella parte di se stessa, l’influencer di origine mestrina che abbiamo già conosciuto in occasione della sparizione del signor Luigino (“Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher“) e con lei torna la baraonda dei vecioti e delle maranteghe che ci avevano così divertito un anno fa. Stavolta nel loro contesto delizioso, costruito sulle ciacole delle vecchiotte, sulle marachelle di Camillo e Bisontini (i gatti di Alice) e sulle storie che la protagonista pubblica su Instagram, piombano due prime donne e … scompigliano luoghi e persone. La prima si chiama Vespasiana, un tempo, da ragazzine, era l’amichetta del cuore di Alice, poi si è sentita stretta tra le fabbriche di Porto Marghera e la panetteria di famiglia e, investendo i pochi risparmi, ha comprato un volo solo andata per Miami. Le è andata bene, per dieci anni, perché facendo la velina per un video ha conosciuto Giustino Biberon, cantante italo americano miliardario, di cui è stata poi la fidanzata per un decennio sino a quando lui, fedifrago, l’ha mollata per Taylor Swiffer.
La seconda si chiama Lisa (monna, e qui non fatemi spoilerare una delle battute più divertenti del libro) e arriva da Parigi, invece che da Miami, perché i dirigenti del Louvre hanno prescelto proprio Mestre per mandarla in tournèe. Incredibile ma vero, in una città dove – come dice la zia Rosanna- non succede mai un casso e toca catarse un abito novo, metti che riva la tele e ci riprende?
Da questa doppia epifania nasceranno avventure e rovesci di trama esilaranti perché Vespi si piazza a casa di Alice e la tira pazza, tra le ore che trascorre chiusa in bagno costringendo la ns ospite ad accucciarsi nel giardino condominiale quando la vescica ormai esplode, e gli scoppi di pianto perché Giustino su Instagram posta foto su foto con Taylor, e quanto alla Gioconda… sparisce! E su chi si riversa lo tsunami dei giornalisti di tutto il mondo e la tara inquantificabile di peso investigativo? Ovviamente sul Commissario Salvatore Lo Cascio, amato da tutte le vecchiette di Mestre – che se lo contendono a pranzo – e reduce da una notte in spiaggia con Alice, per l’occasione smagliante nelle sue mutande di Winnie the Pooh, all’esito della quale si è fatta portare in galera.
Grazioso, delicato, arguto e meravigliosamente regionale quando Alice scivola nei suoi venetismi, anche questo secondo esperimento in giallo si rivela vincente: non pretende di proporsi come il thriller dell’anno, ma apre spicchi di sorriso in qualsiasi lettore.
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