Natura morta – Douglas Preston e Lincoln Child

Natura morta – Douglas Preston e Lincoln Child

Giuseppe Pastore
Protocollato il 12 Maggio 2009 da Giuseppe Pastore con
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Un campo di grano. Una donna mutilata. Ventiquattro corvi disposti in cerchio. Benvenuti a Medicine Creek, Kansas. L’agente Pendergast è tornato… e l’orrore anche.

Gradito ritorno al Thriller Café per una coppia di autori che abbiamo imparato ad amare. Natura morta è il nuovo romanzo di Douglas Preston & Lincoln Child, quarto romanzo della serie di Aloysius Pendergast.

Se pensavate che le pianure americane fossero solo scenari di quiete rurale, ripensateci: questo romanzo ci porta in cittadina sonnacchiosa nel cuore degli USA, trasformata improvvisamente in un palcoscenico per omicidi rituali.

La prima scena del crimine è da manuale dell’orrore: una donna brutalmente uccisa, i suoi resti disposti con precisione rituale, circondati da 24 corvi morti. Il messaggio è chiaro: questo non è solo un omicidio. È una firma. È una dichiarazione.

Ed è l’inizio.

A investigare viene chiamato Aloysius Pendergast, l’enigmatico agente dell’FBI dal carisma silenzioso e dal guardaroba gotico. Un outsider in un paesino che guarda con diffidenza tutto ciò che non puzza di fertilizzante e fucili da caccia.

Ma Pendergast non è solo: al suo fianco troviamo Corrie Swanson, adolescente ribelle, intelligente e sottovalutata da tutti. Il duo funziona alla perfezione: lui cerebrale, lei istintiva, insieme affrontano una comunità chiusa, segreti sepolti da generazioni e un killer che sembra più leggenda che carne e sangue.

Preston & Child confezionano un thriller dal ritmo teso e dall’atmosfera cupa, dove il paesaggio è protagonista tanto quanto gli esseri umani. I campi di grano diventano labirinti, la notte è carica di presagi, e ogni angolo della cittadina nasconde un sospetto o una menzogna.

È una sorta di “Le notti di Salem” in chiave poliziesca, con echi di “Non aprite quella porta” e “Il silenzio degli innocenti“, ma filtrato attraverso lo sguardo gelido e razionale di Pendergast. Una miscela perfetta tra giallo investigativo, horror psicologico e dark thriller.

Natura morta” è un cambio di scenario e di tono rispetto ai romanzi precedenti della saga, ma non perde un colpo: il mistero è avvincente, i colpi di scena ben piazzati, e il finale… da pelle d’oca.

La tensione cresce pagina dopo pagina fino a un climax finale da leggere tutto d’un fiato, meglio se in compagnia della luce accesa.

Il rapporto tra Pendergast e Corrie Swanson è una delle novità più riuscite: lui l’inizia all’arte dell’indagine, lei gli restituisce umanità e uno sguardo diverso sul mondo. Una dinamica che rivedremo in futuro nella saga, e con piacere.

La natura è silenziosa. Ma a Medicine Creek, qualcuno ha deciso di farla urlare“.

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