
Nell’ampio panorama degli scrittori scandinavi di thriller Antti Tuomainen – finlandese classe 1971 – si è ritagliato uno spazio personale del tutto particolare in qualità di narratore che sa combinare nei propri thriller suspense ed ironia.
La sua più recente pubblicazione “La teoria del castoro”, Mondadori Editore, costituisce il capitolo finale della cosiddetta “Trilogia del Fattore Coniglio” – di cui fanno parte i due romanzi precedenti “Il fattore coniglio” (Mondadori 2023) ed “Il paradosso dell’alce” (Mondadori 2024).
Il protagonista della trilogia è Henric Koskinen, un attuario cioè colui che, basandosi su calcoli statistici e matematica, definisce le tariffe assicurative e calcola il valore dei fondi pensione, valutando i rischi per le aziende ed i benefici per i clienti: è un matematico.
“Valuto i rischi, valuto le probabilità”.
In “Il fattore coniglio” Henric aveva ereditato un parco avventura e ne aveva iniziato la gestione, tutt’altro che semplice per il coinvolgimento in affari equivoci e poco chiari; in “Il paradosso dell’alce” subentravano altri problemi di gestione, nuovi personaggi e situazioni via via più assurde e divertenti, ma insidiose.
Con “La teoria del castoro” le vicende irresistibili di Henric raggiungono il culmine da un lato per pericolosità e thriller, dall’altro per umorismo.
Nessuna difficoltà tuttavia a leggere solo quest’ultimo dei tre thriller di Toumainen: è possibile infatti gustare l’eccentrico mix di situazioni da brivido e surreali senza dovere necessariamente avere letto i precedenti volumi.
Statistico per professione ed in ogni situazione quotidiana e casalinga, Henric Koskinen si è ora trasferito a vivere con la sua compagna Laura e la figlia di lei Tuuli – ed ha assunto l’incarico di “padre putativo” di Tuuli accettando di partecipare alle riunioni scolastiche quando Laura non ne ha la possibilità, addirittura piegandosi ad entrare nelle famigerate chat WA dei papà.
Al suo parco avventura TuMiFun la situazione economica peggiora di giorno in giorno ed i clienti diminuiscono pericolosamente, in particolare a causa della sleale concorrenza del nuovo parco avventura Città delle Capriole, che pubblicizza ingressi e merende gratuiti – tagliando in tal modo definitivamente le gambe al TuMiFun.
Chi l’avrebbe mai detto che il mondo dei parchi avventura (cioè dei giochi e dei bambini) fosse così pericoloso e spietato?
Di pagina in pagina infatti si accumulano attentati e cadaveri, ed Henric si trova suo malgrado a dover investigare su quanto sta accadendo su richiesta dell’ispettore Osmala, al fine di salvare anzitutto la sua nuova attività professionale di gestore del parco, ed in secondo luogo se stesso e la propria famiglia appena creata.
Il punto di forza del romanzo sta nel personaggio del protagonista: Henric diverte il lettore per il suo carattere rigoroso, severo anzitutto con se stesso e rigido – eppure dolce e paziente.
Henric conquista con la sua sottile intelligenza ed è piacevole seguire le deduzioni della sua mente, per cui ci sono sempre premesse a cui fanno seguito conseguenze logiche: il mondo della matematica non è qualcosa di astratto e distante, ma viene da Henric calato nella quotidianità.
Ogni situazione – dalle estenuanti chat WA di classe, agli inseguimenti thriller, alla ricerca degli indizi – è gestita dal protagonista in modo logico: nella mente di Henric ci sono dei principi cardine per cui gli eventi possono essere scomposti e con attenzione analizzati.
Col uno stile originalissimo e sfidando la formula del genere poliziesco scandinavo – guadagnandosi peraltro il titolo di “re del noir di Helsinki” – Tuomainen diverte per i continui riferimenti al mondo della matematica e per la costruzione di una vicenda in un ambiente decisamente inusuale, quale è quello di un parco giochi.
“Il calcolo è semplice e le variabili dell’equazione sono limitate”: così Henric affronta la vita – sia che si tratti di riempire la lavastoviglie (considerando spazio a disposizione, angoli, flusso dell’acqua), sia che si trovi appostato e nascosto per sorvegliare la concorrenza o i sicari.
Ogni occasione è buona per rimarcare alla sua compagna, ai dipendenti del TuMiFun, ai papà nella chat scolastica “l’innegabile onnipotenza della matematica”, che permette di analizzare qualsiasi tipo di problema e trovare la soluzione.
“La matematica è importante per me e ho scoperto che posso contarci. Sempre”.
Se il ruolo di imprenditore nel settore dei parchi avventura si rivela pieno di pericoli e del tutto imprevedibile, tuttavia “fare un bilancio” delle informazioni a disposizione può aiutare a scoprire chi è l’assassino e chi sta sabotando il TuMiFun.
Ordine e logica guidano pertanto le indagini di Henric, e tuttavia i brividi non mancano perché c’è sempre un imprevisto dietro l’angolo – di conseguenza per il lettore la possibilità di un sorriso.
“La teoria del castoro” è un buon mix di umorismo surreale, suspense e personaggi fuori dagli schemi, che hanno valso ad Antti Tuomainen la definizione di “scrittore più divertente d’Europa“.
Uno dei punti di forza del thriller è l’evolvere del personaggio Henric: da uomo chiuso e rigido, il protagonista si trasforma e diventa parte attiva ed anima del gruppo dei papà, accrescendo nel lettore simpatia e tenerezza: “mentre in passato il mio cellulare se ne stava tranquillo sulla scrivania o accanto al letto per giorni interi, oggi è pieno di messaggi che sempre più spesso sono felice di ricevere”.
Antti Tuomainen (originario di Helsinki) ha scritto tredici romanzi che spaziano dal noir umoristico al poliziesco, e che sono stati tradotti in oltre 25 lingue; ha lavorato anche come giornalista freelance, editorialista, sceneggiatore cinematografico e televisivo.
Il suo stile peculiare permette al lettore di sorridere tra le pagine per il vortice di situazioni assurde ed irresistibili in cui i suoi personaggi vengono coinvolti nel thriller: il taglio è eccentrico e talvolta persino commuove e concede brividi, ma sempre conditi da sottile ironia.
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