Il sotterraneo dei vivi – Douglas Preston e Lincoln Child

Il sotterraneo dei vivi – Douglas Preston e Lincoln Child

Giuseppe Pastore
Protocollato il 13 Ottobre 2009 da Giuseppe Pastore con
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Cari avventori del Thriller Café, oggi il nostro bancone si tinge di sangue e cenere, con un cocktail amaro che sa di morte, vendetta… e riti voodoo. Preparatevi a scendere nell’oscurità con uno dei romanzi più cupi e inquietanti della saga Pendergast: “Il sotterraneo dei vivi“, firmato ovviamente da Douglas Preston e Lincoln Child.

La storia inizia nel cuore dell’Upper West Side, dove il giornalista William Smithback viene brutalmente assassinato nel suo appartamento. Sua moglie, l’archeologa Nora Kelly, sopravvive all’attacco, ma resta devastata. A sconvolgere ancora di più le indagini, però, è l’identità dell’aggressore: Colin Fearing, un uomo già morto e sepolto da dieci giorni.

Ma come può un morto uccidere?

Non è un caso per l’FBI, ma quando un amico viene ucciso, Aloysius Pendergast non resta a guardare. Al suo fianco, l’inossidabile tenente Vincent D’Agosta e la risoluta Capitano Laura Hayward. Le indagini li portano a un angolo dimenticato di Manhattan, chiamato The Ville, dove una setta che pratica l’Obeah – versione sinistra del voodoo – si nasconde tra ombre, tamburi e spiriti inquieti.

Tra resuscitati, sacrifici animali e rituali oscuri, “Il sotterraneo dei vivi” accalappia il lettore giocando con il soprannaturale, pur rimanendo (quasi sempre) ancorato alla realtà.
Quasi sempre, perché la tensione cresce al punto che iniziamo a chiederci: e se i morti camminassero davvero? Il titolo originale – “Cemetery Dance” – in questo senso funziona molto più della versione italiana.

Di certo in questo libro troviamo di nuovo il Pendergast che amiamo: cupo, elegante, inquietante. Un thriller dai toni gotici, in cui la Manhattan dei grattacieli si fonde con quella dei tamburi rituali e delle ombre silenziose. Una danza macabra tra fede e follia, tra scienza e superstizione.

Un ritorno alla forma dopo gli eccessi orientali del precedente episodio (“La ruota del buio“) e un invito a ballare con i morti che… beh, non si può proprio rifiutare.

Se amate i thriller oscuri, con un pizzico di paranormale e il fascino del mistero tribale, questo è un sorso obbligato. Pendergast vi prende per mano e vi porta nel cuore dell’incubo. Sta a voi decidere se ballare… o fuggire.