Il bacio del calabrone – Giancarlo De Cataldo

Il bacio del calabrone – Giancarlo De Cataldo

Redazione
Protocollato il 20 Agosto 2024 da Redazione con
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Al Thriller Café la recensione del giorno è per “Il bacio del calabrone” di Giancarlo De Cataldo, quinto capitolo della serie con protagonista Manrico Spinori.

Il sipario si alza, e la scena è quella del Teatro Costanzi di Roma, tempio della lirica. Ma a rubare la scena, stavolta, non è la musica: il cadavere di Tito Cannelli, stilista di fama internazionale, viene ritrovato nel laboratorio dei costumi, stroncato – forse – da una puntura di calabrone. Ma il Pm Manrico Spinori, nobile decaduto e melomane impenitente, non si lascia incantare dalle apparenze: dietro la tragedia si cela un mistero ben più oscuro.

De Cataldo ci regala un’indagine dal sapore classico, ma vestita con abiti moderni e un’eleganza tutta italiana. Lo sfondo del caso è quello scintillante – e impenetrabile – del mondo dell’alta moda, dove il lusso sfrenato convive con rivalità feroci, ambizioni senza scrupoli e segreti sepolti tra sete e tulle.

L’apparente morte accidentale si trasforma, indizio dopo indizio, in un intrigo raffinato e crudele, dove l’arma del delitto è tanto esotica quanto letale: una vespa mandarinia, il famigerato calabrone asiatico.

Spinori, detto “il contino”, è uno dei personaggi più originali e riusciti del noir italiano contemporaneo. Educato, colto, ironico, sempre impeccabile anche quando si trova immerso nel fango dell’animo umano. In questo quinto caso, è più che mai mente e cuore dell’indagine, spalleggiato dall’immancabile e brillante ispettora Deborah Cianchetti.

Tra una citazione operistica e un battibecco con la squadra, Spinori indaga senza mai perdere la grazia, in bilico tra nobiltà d’animo e cinismo da toga.

Il romanzo è scandito da un ritmo che alterna colpi di scena chirurgici e momenti di riflessione sul significato stesso della bellezza e della verità. Dietro le passerelle e i flash, si muove un mondo spietato, in cui il desiderio di emergere può trasformarsi in ossessione. E l’omicidio, come un capo d’alta moda, può essere realizzato su misura.

Con Il bacio del calabrone, De Cataldo conferma l’alta qualità di una serie che sa unire intelligenza narrativa e intrattenimento di classe. La scrittura è precisa, misurata, talvolta lirica. Il caso è affascinante, il movente sorprendente, e il finale – per nulla scontato – lascia il lettore soddisfatto come dopo un’opera di Verdi.

Un giallo elegante, raffinato e insidioso come il pungiglione che gli dà il titolo.

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