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I Cerchi delle Tenebre - Ettore Pacetti

Al Thriller Café presentiamo oggi “I Cerchi delle Tenebre” di Ettore Pacetti, edito da Bertoni Editore. Siamo a Roma: qui a cinquecento anni di distanza si svolgono due vicende che intrecciano fatti storici e di fantasia, unite da una serie di delitti.

La storia più antica si svolge tra il 1517 e il 1522 e protagonista è Lucio Salani, giovane popolano dalla vita piuttosto misera fino a che non conosce Cecilia, come lui venduta alla vecchia padrona di un bordello. Assieme, i due ragazzi fuggono, ma Lucio finisce presto in carcere e quindi invischiato in una serie di delitti. Scarcerato per iniziativa del cardinale Giulio de’ Medici, il giovane viene infatti incaricato di scoprire l’assassino di numerose donne in stato di gravidanza. La soluzione arriverà grazie a un poemetto in latino che contiene la chiave del mistero.

La seconda vicenda si svolge nel periodo contemporaneo, tra il 2017 e i giorni nostri, e ha come protagonista Luciano Abatucci, un uomo insoddisfatto dalla vita personale e professionale. Lavora in una radio privata, cercando di risollevare la sua carriera con un programma che esplori aspetti grotteschi e scandalosi della società. Tra i casi trattati, emergono gli omicidi di due giovani donne incinte, per i quali vengono accusati degli immigrati extracomunitari. Attraverso un singolare episodio che lo mette in contatto con un barbone, Luciano viene in possesso di un poemetto latino, lo stesso della vicenda di cinque secoli prima. Condurrà all’omicida anche in questo caso?

Per scoprirlo non vi resta che leggere il romanzo…

Intanto ve ne lasciamo qui un estratto.

Estratto

Il tempo si era dimenticato di sé stesso. La notte, come una gigantesca e mostruosa creatura scaturita da chissà quale abisso, inglobava nella sua oscurità il cielo e pareva ansimare nell’attesa. In quell’ora livida, cinerea e quasi palpabile come la nera pagina di un antico manoscritto bruciato, la morte effondeva il suo odore ed era già dentro al respiro.

Le mani dure, possenti, indomabili stringevano la gola tenera, nella quale vibravano ancora per poco le corde della vita. I pollici affondavano nella carotide. La mente che li muoveva assaporava una sensazione di controllo e di potenza senza pari. Si sentiva guidata da una forza superiore.

La vittima volgeva gli occhi alla ricerca di un’ultima salvezza. Annaspava nella ricerca di un po’ di fiato. Appena quelle mani l’avevano afferrata, dolore e panico si erano impadroniti di lei.

Dita che tentavano di graffiare il corpo che la sovrastava.

Silenzio troppo immenso per essere squarciato.

Una tempesta nera e muta s’abbatteva inesorabile. Era inutile sperare che giungesse un aiuto in quell’isola di tenebra che sembrava sospesa nel vuoto.

Sentiva sul volto il respiro affannoso di chi la stava uccidendo. Non tutti accettano di subire passivamente la fine senza lottare contro l’impensabile e imprevedibile ferocia delle cose. Lampi fugaci di pensiero illuminavano la sua mente sempre più offuscata.

La colluttazione non era altro che un misero conato, uno sguardo atterrito fattosi subito implorante, l’abbozzo di un gesto: due mani aggrappate a quelle implacabili dell’omicida per stornare la presa.

La trachea, così fragile nel suo esile collo, era prossima a cedere. Niente! L’aria veniva negata, la vita veniva negata. L’unico suono che riusciva a emettere era un sordo rantolio. Tentava di dire con lo sguardo atterrito e implorante:

«Ti prego, non farmi morire!»

Era consapevole che il volto le si gonfiava e che la pressione interna spingeva in fuori i suoi occhi e aumentava di intensità.

Quando fu certa di stare per morire, il pensiero corse alla vita che aveva in grembo. Sarebbe finita con lei, senza colpa, beffa di un destino che aveva appena fatto il gesto di accendere una fiaccola per poi spegnerla repentinamente.

Vittima e carnefice vivevano tutta l’intensità di quel momento di verità assoluta, sottratto al tempo e a ogni legge: mancava ogni spazio per fuggire o per nascondersi anche solo dietro ai pensieri. La morte non si finge.

Ettore Pacetti

Ettore Pacetti vive a Roma dove è nato nel 1956 e dove, dopo la maturità classica, ha intrapreso gli studi musicali. Dal 1983 è iscritto all’Albo dei Giornalisti pubblicisti.

Dal 1984 al 2020 ha lavorato in Rai, dove si è specializzato nell’archiviazione dei documenti musicali e poi di tutti i documenti radiofonici.

Nel 2002 ha pubblicato per RAI ERI insieme a Paolo Donati il saggio C’erano una volta nove oscillatori, dedicato alla storia dello Studio di Fonologia di Milano della RAI.

Nel 2009 ha vinto, ex aequo con altri due titoli, il premio “NarreRAI” col romanzo Segreti concerti. Nel 2023 è uscito il suo secondo romanzo Gli stratagemmi della notte (Calibano Editore), seguito l’anno dopo da I cerchi delle tenebre (Bertoni editore).

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