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Finché Non Muori hai sempre la possibilità di fare la scelta sbagliata

E’ un’affermazione terribilmente reale quella con cui introduciamo al Thriller Café “Finché non muori“, nuovo romanzo di Roberto Frazzetta edito da Bertoni che ci porta a conoscere tre storie convergenti in un unico complesso intreccio.

Siamo in un’Italia ancora ferita dalla pandemia, e Riccardo Masi, ex capitano del ROS, vive isolato nei boschi del Lazio, tentando di seppellire il dolore per la perdita di Tania e il peso di una carriera spezzata. Un tentativo reso vano da una nuova chiamata al dovere da parte del suo senso di giustizia: un traffico di minori migranti lo costringe a uscire dall’ombra.

Parallelamente, Giorgio De Pretis, ufficiale della CIA, si muove tra i salotti del potere e i crimini sommersi, legato a un oscuro rapimento che coinvolge l’ambigua figura di Victor Stoker, banchiere svizzero e burattinaio del malaffare.

Infine Aisha, giovane nigeriana in fuga dalla tratta, affronta un viaggio disperato verso l’Europa con il piccolo Olu, trovando un fragile appiglio nel dottor Bruno, medico italiano spinto dalla compassione.

Sono destini all’apparenza lontani quelli dei tre personaggi, eppure si incontreranno fatalmente, svelando l’orrore della schiavitù moderna, la fragilità delle istituzioni e la possibilità – o l’illusione – di redenzione.

“Finché Non Muori hai sempre la possibilità di fare la scelta sbagliata“… certo, ma guardiamola da un altro angolo, perché “Finché Non Muori hai sempre la possibilità di scegliere da che parte stare“.

Questa in breve la vicenda narrata nel romanzo; per approfondirlo meglio vi lasciamo con tre domande all’autore, un estratto e il booktrailer.

Tre domande all’autore

Com’è nato questo libro?

Questo libro nasce a seguito di un’intervista che mi ha incuriosito sulle varie forme di potere che governano il nostro paese, seguita da una raccolta dati e ulteriore interviste a persone direttamente coinvolte nella tratta degli schiavi che imperversa nelle rotte dei migranti attraversando l’Italia. Un altro tema fondamentale è quello della perdita della privacy e la manipolazione di dati sensibili fino a toccare il dubbio etico di prendere una posizione attiva nell’affrontare queste piaghe sociali.

Qual è la cosa che i lettori potrebbero apprezzare di più nel romanzo?

La letteratura Noir è denuncia e intrattenimento ma anche sublimazione e con questa storia il lettore può giocare a prendere confidenza con il proprio lato oscuro e guardarlo con maggior clemenza e riflettere sulla determinazione di ogni scelta che ci fa essere umani.

Come può un titolo come “Finché non muori” catturare l’essenza di un romanzo noir e stimolare la riflessione sul senso del tempo e delle scelte?

Finché non muori” suggerisce che la vita, con tutte le sue scelte e conseguenze, è una condanna che dura fino all’ultimo respiro, evidenziando la natura ineluttabile del destino e la responsabilità di ogni decisione. In un romanzo noir, questa frase accentua il senso di urgenza, di tensione e di inevitabilità, invitando il lettore a confrontarsi con le proprie scelte e il valore del tempo che abbiamo a disposizione, rendendo il titolo non solo accattivante, ma anche profondamente riflessivo.

Estratto

Cap 1

Bosco del Sassetto, Acquapendente

Il cucciolo si mosse tra le sue braccia mordendogli la pelle del collo e attaccandosi ai capelli. Lui aprì la porta e uscì dal capanno camminando nella notte buia. Sapeva a memoria la strada per inoltrarsi nel bosco. Le ombre degli alberi erano incombenti, colorate di nero, e la sera fredda piena di stelle non riuscì a farlo demordere. Tenne il cucciolo con un braccio e quello lo leccò sul viso con la sua lingua porosa. Erano passati troppi giorni, non poteva più rimandare, quell’animale non doveva stare con lui, più passavano tempo insieme e più gli avrebbe fatto un danno allontanandolo dalla sua vera natura e questa cosa, lui, la sapeva bene. Avanzò illuminando i suoi passi con una torcia che stringeva nell’altra mano. Il cucciolo continuava a leccargli la pelle strappandogli piccoli sorrisi. Era tanto che non si sentiva felice e ripensò a Tania. Era bastato avere tra i piedi qualche giorno quel minuscolo essere selvatico e la mente gli era andata avanti nel tempo immaginando il futuro insieme, aveva ipotizzato nomi da affibbiare senza averne diritto e questo davvero non andava bene. Gli avrebbe fatto solo male e lui non voleva farne più a nessuno. Questa era la ferma convinzione che mosse i suoi passi verso quella pazzia che stava per compiere. Eppure si sentiva pronto anche alla più grave delle evenienze. Se la stava cercando, era vecchio abbastanza da non portare con sé alcuna precauzione. Lo avrebbero fatto a pezzi. Se quella doveva essere la sua ultima notte, andava bene così.

 L’odore del bosco gli portò nelle narici l’effluvio della terra selvatica, c’era il vento che s’infilava freddo nelle ossa e si accorse di avere tutti i sensi in allerta. Probabile che si fossero accorti già di lui, li aveva sentiti le due notti precedenti spingersi oltre il limite della selva per cercare il piccolo del branco. Le tracce che aveva trovato confermavano le sue ipotesi. I lupi non si erano arresi e alla fine avevano fiutato il cucciolo dentro il suo capanno. Lui aveva qualcosa di loro e quello era ciò che bastava al loro istinto. Quando fu immerso nel buio del bosco avvertì il brivido del pericolo e alle sue spalle il rumore di rami spezzati da silenziosi fantasmi. Foglie secche calpestate nella segretezza della notte in quel luogo incolto dove gli umani come lui erano i meno desiderati. Il cucciolo iniziò a essere irrequieto tra le sue braccia e i morsi giocosi divennero isterici. La sua natura lo stava chiamando, emerse scalpitando in tutti gli istinti di quella piccola bestia e lui seppe che quello era il momento di lasciarla andare. Dopo tanto tempo si sentì nel giusto e quando si chinò a terra, la luce gli cadde illuminando fiacca la direzione dove un ringhio sbottò dall’ombra. Quel suono lo paralizzò e si ritrovò a inghiottire saliva. Due biglie dorate scintillavano a pochi metri da lui fissandolo. Il cucciolo gli rimase vicino, un movimento fatto male e avrebbe allertato il branco che lo aveva accerchiato.

“Sbranato dai lupi” bisbigliò la voce in un recesso della testa.
Avvertì chiare le altre presenze intorno a lui. “La forza del branco, te la ricordi?” 
Non sarebbe stata una bella morte, ma non era nulla a confronto dei morsi che la coscienza gli sferrava da quando Tania non c’era più; la colpa gli impediva di andare avanti.

E poi ci era già morto in un bosco. Forse quella sarebbe stata la volta giusta.

Il rumore di rami e fruscii lo circondò. Erano intorno a lui, lo guardavano luccicanti di tensione, tanti respiri pronti a ringhiare e a fare scempio del suo corpo.

«Dai, vattene, torna dalla mamma» disse al cucciolo spingendolo delicatamente con il dorso della mano, in un gesto che non riuscì a nascondere la carezza.

Il cucciolo si avviò trotterellando illuminato dal debole fascio della torcia, lui notò soddisfatto che la zampa era guarita. La lupa uscì dalla fratta mostrando le zanne, che subito si nascosero all’arrivo del piccolo. Lo annusò e poi leccò il manto ripulendolo dall’odore dell’uomo. I lupi sparirono in un lampo riassorbiti dal bosco che li accoglieva, lasciandolo solo nella natura notturna. Riccardo guardò lo spicchio di cielo in alto, oltre le fronde, e vide una stella.

Non era ancora arrivato il suo momento.

Booktrailer

Roberto Frazzetta

Roberto Frazzetta, nato a Roma nel 1976 e residente a Cerveteri, si dedica alle terapie olistiche e alle arti marziali. Musicista con un passato da bassista rock e pianista autodidatta, è appassionato di audiofilia vintage. Da quattro anni tiene corsi di scrittura creativa “Scrittori Dentro”, scrive per L’Ortica magazine, oltre a collaborare con Thrillerlife come recensore. Nel 2023 esce “La Strada Non Aspetta” nella collana Ira della Bertoni Editore ricevendo molti riconoscimenti dalla menzione speciale allo Spoleto Callin 2023, terzo classificato al premio Nabokov 2023 sezione Noir, Menzione speciale Premio Ladispoli città letteraria. Nel 2025 esce con “Finché Non Muori” nella collana Ira della Bertoni.

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Articolo protocollato da Simone Della Roggia

Appassionato di gialli e thriller, della buona cucina, e di bassotti (non necessariamente in quest'ordine). Scrittore a tempo perso, ovvero di notte. Passo molto tempo sui treni italiani, lo inganno leggendo.

Simone Della Roggia ha scritto 180 articoli: